mercoledì 5 febbraio 2014


Salvatore Pace

La mia prima Domenica delle Palme da Confratello era il 1988 .

La mia prima Domenica delle Palme avevo 16 anni.

1988 seconda Posta avanti Ecce Homo
La mattina scesi di casa come tutte le Domeniche delle Palme alle 9, andai al Carmine con i miei genitori, pantalone e scarpe buone per la Messa, e lo stato d'animo, credetemi, era quello di tutte le Domeniche delle Palme che avevo vissuto fino a quell'anno!

La palma per le nonne, il Vangelo della Passione a più voci, "Christus vincit, Christus regnat..!" ..tutto come sempre insomma, e il cuore batteva a ritmo normale.

Ma terminata la Messa qualcosa cominciò a cambiare, la marcia, la banda Lemma per la strada maggiore, "Marincola" e "Tristezze".. beh non avevano lo stesso suono degli anni passati, lì in cameretta, a casa, quell'anno, nell'armadio, c'erano mozzetta, cappucci, Rosario e camice che attendevano notizie da quella Domenica delle Palme e di colpo realizzai, di colpo il cuore prese ritmo di locomotiva e guance rosse e pelle d'oca e mille spilli tra i capelli e ogni lamento del filicornino era un pensiero al prossimo Venerdì quando "a Dio piacendo lo sentirò sotto a un cappuccio sto filicornino" e ogni marcia era prova in testa di passetto e nazzicata e ogni colpo di grancassa era roboante farfalla nello stomaco.

In galleria poi c'era la Capital che mostrava le sue foto e confratelli "idoli" per il quindicenne Pace novizio, spalla a spalla con chi su spalle avrebbe portato da lì a poco, novizio impertinente e impenitente a pensare "un giorno sarò anch'io tra loro" , e il Cavaliere e Peppe Gesù Cristo e Zio Dino che eleganti nelle loro cravatte e negli abiti da giorno sembravano titani, distanti anni luce, pronti all'agone nelle arene allestite al "Tarentum" e "sus a Provincia" ..

Pranzo..che pranzo?? Assente e sognante nella casa ai Tamburi, dai balconi di rossa polvere, di una nonna troppo giovane per essere vedova e che da lì a poco sarebbe stata troppo giovane per non essere più con me, alla quale feci mancanza e sgarbo nel rifiutare il cibo, chè lo stomaco era chiuso, ma che nonostante tutto non rifiutò un contributo per quel nipote, primo nella razza, che parlava di poste, statue e gare e che alle 5 della sera, come i toreri nella "plaza de toros" abbandonò desco, partite e famiglia riunita, per un autobus direzione "Sant'Antonio".

E prima gara fu..e "sdanghe", "troccola" e "Croce dei misteri" e "beh sciam'n a Provincia ca ste accumenz " manco avessi dovuto gareggiar per simboli importanti, che per quello che a me interessava "er subbt angor" .

Sotto alla Provincia ricordo ancora bene lo sguardo di chi da li a poco avrebbe licitato offerte per il crepitacolo, mi guardò, sconosciuto novizio, e mi sorrise e io sorrisi ..

E simboli e statue e forcelle e mazze .....e i posti in prima fila erano i loro, degli uomini che la mattina erano in piazza, in giacca, così come la sera, impeccabili e osannati, mille saluti, mille pacche sulla spalla, mille "salamelecchi" .
Cristo Morto 1983

E mio padre che, alla fine, sorpresa fece al figlio emozionato e la frase.."fai, vai e prendi" fu liberatoria, che fino a un milione, un milione, la posta si poteva prendere, il "tre" quel "tre" davanti a Ecce Homo, l'abbraccio al compagno e l'abbraccio a mio padre con quel "grazie" che non ho ancora saputo dire ..

Ne vennero molte di domeniche, e sdanghe e forcelle e mazze e poste e tanti, tanti "tre" ..ma mai come quella dell'88, mai emozioni presero così il cuore e i ricordi!

"Seconda Posta davanti a Ecce Homo...Pace Salvatore ...Settecentosessantamilalire...TRE!"