lunedì 17 febbraio 2014

Antonino Russo


Andrea, della nobile famiglia fiorentina dei Corsini nacque nel 1301, anno in cui Dante Alighieri veniva bandito dalla sua Firenze.
Sua madre, prima di metterlo al mondo, disse di aver visto in sogno suo figlio con le sembianze di un lupo trasformato poi in agnello. Da giovane Andrea ebbe in effetti un “atteggiamento da lupo”: pare fosse arrogante, spendaccione, amante dell’ozio. Tuttavia nel frastuono delle feste e delle risse di Firenze, udì il soffio dello Spirito che lo richiamò alla scelta della vita mistica del Carmelo.
A uno zio che tentava di dissuaderlo dall’intento di prendere i voti, prospettandogli un matrimonio d’interesse, rispose: "Che ne farei di questi beni, se poi non avessi la pace del cuore?".

Andrea nascondeva sotto il saio un cilicio con punte di ferro - ancora conservato - e andava di porta in porta chiedendo l'elemosina senza evitare quelle case che un tempo frequentava per far baldoria con gli amici.
Successivamente alla sua ordinazione sacerdotale, venne mandato a completare gli studi nell'università di Parigi esperienza dalla quale tornò più forte nello spirito oltre che arricchito culturalmente.

Durante il viaggio di ritorno operò miracolose guarigioni. Rientrò a Firenze quando già imperversava l'epidemia della peste, descritta dal Boccaccio.
Venne eletto superiore provinciale dell'Ordine nel 1348 e, due anni dopo, morto a causa della peste il vescovo di Fiesole, Andrea fu chiamato a succedergli.
Si ritenne indegno dell’incarico e cercò di sottrarsi allo stesso incarico rifugiandosi in un eremo, ma il suo lontano nascondiglio venne scoperto da un ragazzino.
Andrea interpretò quell'evento come un invito all'obbedienza e così accettò la nomina. Per ventiquattro anni resse la diocesi di Fiesole con rigore ascetico e dedizione al ministero pastorale.

Le sue opere di carità furono specialmente a beneficio dei poveri e fu anche operatore di pace a vantaggio non solo dei comuni toscani in continua lotta tra loro, ma anche della città di Bologna.
Papa Urbano V infatti lo mandò a mettere pace tra i cittadini di Bologna sobillati dai Visconti che lo compensarono anche con il carcere.

Andrea morì il 6 gennaio 1373 e il suo corpo venne seppellito nella chiesa del Carmine di Firenze.
Fu canonizzato nel 1629.

E’ ricordato dalla Chiesa il 6 gennaio e dai Carmelitani Scalzi il 9 gennaio.