mercoledì 12 febbraio 2014

Giovanni Schinaia



Abbiamo ripercorso a grandi linee (vedi qui) la storia delle origini del Carmelo, di come un gruppo di Crociati e pellegrini occidentali, decise di ritirarsi in preghiera sulle falde del Monte Carmelo in Palestina, alla fine del XII secolo.
Ben presto però, gli Eremiti del Carmelo cominciarono a pensare di trapiantare l'Ordine anche in Occidente.

Il loro arrivo in Europa risale al 1235, anno in cui due religiosi ottennero il permesso di fondare una casa a Valencienne, in Francia. S. Luigi, re di Francia, domandò nel 1245 al Priore del Monte Carmelo sei religiosi e diede loro una casa vicino a Parigi. Fu allora il momento di richiedere una superiore approvazione della Regola, che i Carmelitani ottennero da Papa Onorio III (30 gennaio 1226), riconfermata da Papa Gregorio IX (1229).

Intanto la Terra Santa veniva progressivamente rioccupata dai Musulmani e l’esodo dei Carmelitani verso l’Europa, i loro paesi d’origine, fu quasi totale. Qui dovettero adattarsi a nuove condizioni di vita; si riavvicinarono alle città, si profilò una certa vita comunitaria. 
Si rivolgono questa volta al Papa Innocenzo IV, per adattare la Regola alla nuova situazione culturale e sociale: da eremita, e l’Ordine si trasforma in mendicante, sull’esempio dei Francescani e Domenicani, passando così dall’eremo al convento
Il primo ottobre 1247, Papa Innocenzo IV pubblicò la Regola Modificata dei Carmelitani. L’architettura primitiva subisce qualche ritocco importante, ma resta la "ispirazione primitiva". 

Il passaggio in Occidente non fu affatto facile per l’Ordine: il gruppetto di questi eremiti transfughi dalla Terrasanta, poi trasformatisi in frati, fu visto all’inizio con una certa diffidenza. L’Ordine rischiò in diversi momenti di essere soppresso dall’autorità ecclesiastica. Questo però non avvenne grazie soprattutto alla grandissima diffusione che la spiritualità carmelitana ebbe ben presto soprattutto fra i laici.

In questo clima si collocano due episodi, forse i più famosi, della devozione alla Madonna del Carmine. Il primo è del 1251: il superiore generale, che all’epoca era l’inglese S. Simone Stock, pregava la Madonna che non abbandonasse l’Ordine a Lei consacrato, che l’assistesse nel momento di difficoltà che stava vivendo. E allora la Madonna apparve a S. Simone, gli consegnò il Santo Scapolare – una parte dell’abito dei frati – e gli disse: “Questo è il segno per te e per i tuoi; chiunque lo porterà sarà salvo.”  
La visione fu confermata diversi anni più tardi – nel 1322 – addirittura dal papa Giovanni XXII. Raccontò di aver avuto una visione in cui la Vergine prometteva la salvezza dal Purgatorio il sabato successivo alla morte per chiunque avesse indossato piamente il Santo Scapolare. 

Come per tutte le apparizioni della Madonna, noi non possiamo avere un certificato di autenticità. Una cosa è certa: i carmelitani nel 1251 stavano per essere soppressi, e nel giro di appena 70 anni le province in Occidente passarono da una a 125; si aprirono studentati, seminari, missioni e soprattutto moltissimi laici bussarono alla porta del Carmelo per condividerne il carisma. 
Dietro tutto questo scorgiamo la mano materna della Vergine.