mercoledì 26 febbraio 2014

Nel giorno in cui lascia l'incarico, il Priore avv. Cosimo Solito ha voluto così salutare le Consorelle e i Confratelli del Carmine


Giacomo Blandamura


Era il secolo scorso,
precisamente il 26 Novembre del 1995 quando il compianto avv. Cosimo Solito, Priore della Confraternita del Carmine, lasciava l'incarico che lo aveva visto alla guida della stessa per quasi un quarto di secolo. Dal 10 Settembre 1971 l'avv. Solito accompagnò per mano la nostra Congrega, attraverso alcuni degli avvenimenti più importanti della sua storia. Nel 1978 si trovò a fronteggiare la lettera dell'Arcivescovo Mons. Motolese che proibiva la "gara" della Domenica delle Palme nelle chiese di appartenenza delle Confraternite e dall'anno successivo trovò prontamente la ormai storica sede del salone dell'Amministrazione provinciale. Il 28 Ottobre 1989 avrà l'onore, insieme all'allora Arcivescovo Mons. De Giorgi e al Padre Spirituale Mons. Marco Morrone, di accogliere il Santo Padre Giovanni Paolo II nella Chiesa del Carmine per un momento di preghiera, e, prima di benedire la folla dalla loggia di Piazza della Vittoria, sarà accompagnato proprio dal Priore a visitare gli oratori della Confraternita che furono ristrutturati proprio durante il periodo del suo mandato.

Era il 6 Gennaio del 1996, dal giorno successivo sarebbe toccato a Nicola Caputo prendere la Sua eredità al comando della Confraternita del Carmine, e approfittando delle colonne di "Nazzecanne Nazzecanne" il Priore uscente avv. Solito così si rivolgeva a tutti i confratelli e le consorelle per un ultimo saluto:


Alle Consorelle,ai Confratelli della Confraternita del Carmine.

Miei Carissimi,

nel momento in cui mi accingo a lasciare, dopo un quarto di secolo, il governo di questa santa, meravigliosa Congrega sento il bisogno imprimente di scrivere, oltre alle tante parole dette, a voi tutti, fratelli carissimi, con cui ho stretto, in tutti questi anni, un meraviglioso sodalizio di amore, ho realizzato con voi tutti una meravigliosa agnatio spiritualis (l'agnatio è per il Diritto Civile romano il vincolo che scorreva tra tutti i soggetti sottoposti alla potestà del Pater Familias, che prescinde dal legame di sangue. NdR).

Sicuramente siamo cresciuti insieme nella fede e nell'amore in Cristo e alla Beata Vergine del Carmelo ed è questo il vincolo sacro che oggi maggiormente ci unisce.

Dalle pagine di questo nostro carissimo periodico mi è gradito di rivolgere un rispettoso, devoto omaggio filiale agli eccellentissimi Arcivescovi Mons. Guglielmo Motolese, Mons. Salvatore De Giorgi, Mons. Benigno Luigi Papa che, con il Loro alto Magistero, la Loro sempre espressa affettuosa e paterna benevolenza hanno confortato, spronato, incoraggiato questa nostra felice fatica.

Un ricordo fraterno e affettuoso ai nostri Padri Spirituali Mons. Luigi Liuzzi, Mons. Marco Morrone, Mons. Franco Costantini che diuturnamente hanno condiviso con tutti noi le luci (che sono state tante) di questo nostro lunghissimo cammino.

La riconoscenza veramente sconfinata a tutti gli amici del Consiglio, ed in special modo a Tonino Picardi e Franco Pizzolla, che sono stati collaboratori validissimi ed attenti e che tanto hanno contribuito a tutte le compiute realizzazioni.

Un particolare grazie al carissimo Franco Zito, Segretario impareggiabile che con il suo affetto vero, riservato e discreto, con il suo operoso silenzio ha saputo interpretare ogni mio pensiero e realizzarlo nell'interesse di questa nostra Comunità.

Un devoto, commosso ricordo a tutti i confratelli che, sicuramente nella grazia del Signore, ci hanno lasciati e che ora vivono la gloria dell' Eterno.

Chiedo perdono con cuore accorato a tutti i miei giovani carissimi che, con tanta speranza si erano a me rivolti per ottenere un dignitoso lavoro; quando, e tante volte, non mi è stato possibile con tutto me stesso, e da padre ho condiviso la loro delusione sofferta, la loro speranza negata!

Ed ora, nel lasciarvi, nel mentre auguro ogni fortuna al carissimo Nicola Caputo ed ai suoi collaboratori, Vi abbraccio tutti e ciascuno con un affetto che sicuramente in me non si spegnerà per il gran bene che mi avete fatto, per le tante consolazioni che mi avete riservate, nella speranza che nel Vostro buon cuore, resti un piccolo, affettuoso ricordo del Vostro vecchio Priore che Vi ha paternamente, sinceramente e profondamente amati.

Vostro
Cosimo Solito


Taranto, 6 Gennaio 1996


Con queste accorate e commoventi parole il Priore Cosimo Solito salutava tutte le Sue Consorelle e i Suoi Confratelli, con vero amore paterno, tanto da condividere con i più giovani la sofferenza per un lavoro non trovato come il buon padre che soffre per non essere riuscito ad aiutare il figlio.

Oggi l'avvocato Solito purtroppo non c'è più, è venuto a mancare qualche anno fa. Noi di "Nazzecanne Nazzecanne" abbiamo voluto riproporre le ultime parole da Priore di un uomo dalla statura morale e intellettuale eccelsa, tanto da portare alcuni a definirlo "il Priore dei Priori", per risvegliare, se ce ne fosse bisogno, in chi lo ha conosciuto il "piccolo, affettuoso ricordo del Nostro vecchio Priore" e per chi purtroppo non ne ha avuto la fortuna come me, scoprire un uomo eccezionale che tanto bene ha fatto alla Confraternita del Carmine in 25 anni di governo di questa, come lo stesso avv. Solito l'ha definita, "Santa e meravigliosa Congrega".