martedì 25 febbraio 2014


Olga Galeone


Si sta avvicinando la Quaresima e mi sento completamente immersa nell'atmosfera pre-pasquale avendo iniziato le prove della Via Crucis con il coro Monte Carmelo. Ero membro del coro già molti anni prima della mia aggregazione all'Arciconfraternita del Carmine e per me inizia ufficialmente il tempo di Pasqua quando riprendo tra le mani il mio libretto con le partiture della Via Crucis.

Mi è capitato, per fortuna solo raramente in vent'anni, di non poter cantare la Via Crucis e in quegli anni ho "sentito meno" l'emozione della Settimana Santa. L'anno scorso mi trovavo in Inghilterra per lavoro e mi sono dovuta accontentare di seguirla via internet. 

Ho detto "accontentare", ma in realtà sono grata al nostro primo assistente, il Prof. Giovanni Schinaia, per aver trasmesso in streaming la diretta di ogni funzione, accorciando la distanza da casa per me e tutti quei confratelli, consorelle e tarantini che per vari motivi non avevano la possibilità di partecipare di persona. 

Ovviamente, anche su internet, non potevo ascoltarla soltanto, impossibile non cantare le stazioni che ormai ho imparato a memoria, pertanto dal mio appartamento che si affacciava su Cartwright Gardens in quel di Londra ogni domenica di Quaresima si udiva un pezzo della tradizione tarantina, le dolenti e dolcissime note della Via Crucis, composta dal musicista francescano padre Serafino Marinosci. 

Padre Serafino nacque a Francavilla Fontana il 17 aprile 1869 e fin da giovanissimo si accostò alla musica con grande passione. Studiò organo e violino e subito dopo l'ordinazione sacerdotale l'11 aprile 1892 compose a Taranto la Via Crucis di N.S. Gesù Cristo, che venne eseguita per la prima volta diretta dal suo stesso autore nella chiesa di San Pasquale. Il 21 novembre 1919, appena cinquantenne, padre Marinosci morì, lasciandoci numerosi capolavori di musica sacra.

La Via Crucis consiste in quattordici stazioni, una introduzione e un canto dedicato alla Vergine Desolata e fu scritta originariamente per cantanti solisti. Già negli anni remoti la Via Crucis richiamava a quelle audizioni moltissimi fedeli, i quali, per riuscire a prendere posto, si recavano dietro al portone della chiesa del Carmine con le sedie portate dalle proprie case nelle prime ore del pomeriggio e all'apertura del portale dovevano prestare attenzione per non essere travolti dalla folla.

L'avv. Solito e la prof. Anna D'Andria (foto: Lino Greco)
Negli anni '60 la Via Crucis durava per otto settimane, si iniziava con la Settuagesima, poi la Quaresima e l'ultima domenica di Passione. La funzione si svolgeva in questo modo: in apertura veniva eseguita una marcia funebre, seguiva l'introduzione, le quattordici stazioni, il canto alla Vergine Desolata, poi la compieta recitata dietro l'Altare Maggiore dal celebrante, il consiglio di amministrazione della congrega e i confratelli. L'ultima domenica si aggiungevano le litanie cantate, il Tantum Ergo, la benedizione Eucaristica e un'altra marcia. In conclusione l'adorazione della Croce da parte dei confratelli, che si svolgeva a porte chiuse, senza estranei alla confraternita, seguendo il percorso dall'Altare dell'Addolorata, dove oggi c'è la statua della Madonna del Carmine, fino all'Altare di Gesù Morto. Don Antonio Gaetani, che ricordiamo anche per aver aggiunto alcune parole alla celebre marcia funebre Mamma del maestro Luigi Rizzola, dirigeva la piccola orchestra che accompagnava i cantanti solisti.

 Nel 1969 la Confraternita del Carmine rappresentata dal priore Comm. Pietro Piangiolino acquistò l'organo a canne e quindi per la Via Crucis del 1970 non ci fu più bisogno di tanti strumenti. Rimasero solo cinque musicisti, tra cui la violinista Anna Maria D'Andria. L'anno 1971 vede due momenti importanti per la chiesa del Carmine: l'1 gennaio Mons. Ridola, per raggiunti limiti d'età e per motivi di salute, dà le dimissioni da parroco e l'Arcivescovo di Taranto S. E. Mons. Guglielmo Motolese nomina Mons. Luigi Liuzzi parroco e Padre Spirituale della Confraternita. Nello stesso anno il 10 settembre viene a mancare il priore Piangiolino ed in seguito alle elezioni è nominato priore l'avvocato Cosimo Solito.

Il coro agli inizi, con mons. Liuzzi e il Consiglio della Confraternita
(foto: Lino Greco)

Nel 1976 si eseguiva da qualche anno anche la Via Crucis letta tutti i venerdì di Quaresima. La Prof.ssa D'Andria pensò di formare un coro a cui insegnare un paio di stazioni della Via Crucis di padre Marinosci da cantare i venerdì di Quaresima. Riuscì a trovare diciotto coristi, per la maggior parte suoi parenti, entusiasti di iniziare questa nuova avventura. Le prove si tenevano nella vecchia casa canonica, precisamente nella cucina, con il vecchio armonium che Don Antonio Gaetani suonava durante le funzioni. Dopo un mese di prove Don Luigi Liuzzi ascoltò le prove e rimase così colpito che chiese al coro di imparare bene tutte le stazioni per cantarle la domenica. Si raccomandò poi di non dire a nessuno del progetto, solo nel caso in cui il risultato fosse stato soddisfacente lui stesso ne avrebbe parlato con il consiglio di amministrazione della Confraternita. Alcune stazioni però male si adattavano ad essere cantate da un coro, giacché erano nate per voci soliste, e qualche nota era troppo acuta per chi non aveva studiato canto. La Prof.ssa D'Andria chiese al maestro Carucci di trasportare di un tono e mezzo le partiture e don Luigi si offrì di pagare il compenso di Lire 65.000. Il coro fu così in grado di preparare l'intera Via Crucis e don Luizzi invitò all'ascolto il consiglio di amministrazione: il priore Avv. Solito, il primo assistente Dr. Antonio Picardi, il secondo assistente Sig. Nicola Murianni, l'economo Sig. Francesco Pizzolla, il segretario Cav. Francesco Mignogna e il maestro di cerimonie Sig. Luigi Galasso. Il priore e gli assistenti accettarono subito di modificare la tradizione cambiando i cantanti solisti con il coro, mentre si mostrarono di parere contrario l'economo e il maestro di cerimonie. Allora don Luigi chiese loro di riascoltare il coro in chiesa e se non fossero stati tutti soddisfatti avrebbero chiamato i cantanti. La stazione scelta per l'esecuzione fu la tredicesima. Al termine il consiglio di amministrazione uscì in silenzio dalla chiesa. Poco dopo tornò don Luigi e con grande gioia comunicò al coro che il priore e il resto del consiglio erano rimasti entusiasti. Così ebbe inizio una nuova tradizione.

Quante cose sono cambiate da quel lontano 1976... Il coro Monte Carmelo è diventato sempre più numeroso, anche se nel corso degli anni alcuni coristi hanno rinunciato al canto per impegni personali e abbiamo perso altri coristi, persone care che sono tornate alla casa del Padre. In tutti questi anni è capitato di essere invitati ad eseguire la Via Crucis in altre parrocchie cittadine ed anche in altre città. Un anno il coro e l'orchestra eseguirono alcune stazioni alla presenza di Mons. Salvatore De Giorgi, Arcivescovo di Taranto, nel piazzale del castello Aragonese. Era il mese di agosto e fu insolito ascoltare le melodie del Marinosci lontano dal periodo pasquale. Per motivi differenti, ebbe un forte impatto emotivo anche l'esecuzione della Via Crucis alla Cittadella della Carità e alla Casa Circondariale di Taranto. Eppure l'emozione più grande la viviamo proprio nella chiesa del Carmine, a casa nostra, tra volti familiari, tra chi sa con quanta passione e sacrificio il coro si prepara al canto, tra chi si commuove con noi alle parole:
"Alla spietata morte, allor dirò con Gloria: dov'è la tua vittoria?".

Coloro che non hanno mai partecipato ad una Via Crucis, che sono estranei alla vita confraternale, potrebbero giudicare questa funzione come un mero spettacolo. Per noi confratelli e consorelle è invece un momento di comunione con Dio. Il canto e la musica ci aiutano ad entrare nel mistero di Cristo, a sentirci più uniti a Lui e a riscoprire la bellezza di essere uomini nuovi rigenerati dalla Grazia dello Spirito Santo. Rivolgo a tutti gli iscritti al nostro sodalizio un sincero augurio per la prossima Quaresima, convinta che, come ogni anno, le note di Padre Serafino ci toccheranno l'anima e ci condurranno alla Settimana Santa con rinnovata fede.