venerdì 31 ottobre 2014

Antonino Russo 


Santa Messa domenicale, ore 11, momento che precede la benedizione finale.

Il parroco chiede ai bambini del catechismo cosa si festeggia giorno 1 novembre.

“Non il 31 Ottobre, attenzione bambini”.

Silenzio imbarazzante.

Ecco in poche parole cosa accade a lasciare spazio a feste neopagane come halloween: nel nome del consumismo vengono cancellate ricorrenze cristiane come la festa di Ognissanti istituita ufficialmente da Papa Gregorio IV nell’840 ma già citata nel 407 in una omelia di Giovanni Crisostomo e da Efrem Siro nel 373.


Perdiamo tempo e soldi a comprare ai nostri figli costumi carnevaleschi di pessimo gusto ispirati a mostri, streghe, diavoli, ma probabilmente non abbiamo mai raccontato loro la vita del Santo o della Santa di cui portano il nome (sperando che non sia il nome di un profumo, non me ne voglia qualche calciatore).

Le origini di Halloween sono incerte ma ricollegabili alla festa celtica di Samhain, “fine dell’estate” e sono strettamente legate alla magia, alla stregoneria e al satanismo.

Etimologicamente All-Hallows-Eve significa notte prima di Ognissanti.

Nel corso dei secoli, questa festività pagana si è diffusa in diverse forme in tutto il mondo e, ovviamente, nella sua incarnazione consumistica, anche in Italia.

Padre Gabriele Amorth, uno dei più famosi esorcisti riconosciuti dal Vaticano, afferma “Festeggiare la festa di Halloween è rendere un osanna al diavolo. Il quale se adorato anche soltanto per una notte, pensa di vantare dei diritti sulla persona”.

Qualcuno penserà che non ci sia nulla di male a far andare in giro i bambini a chiedere “dolcetto o scherzetto”.

In realtà “trick or treat” significa anche “sacrificio o maledizione”.

Anche una tradizione dei primi cristiani era quella di girare per i villaggi chiedendo un dolce chiamato “pane d’anima”: più dolci ricevevano e maggiori erano le preghiere rivolte ai defunti del donatore. Si capisce bene che il senso è completamente diverso!

Non è un caso che la Chiesa festeggi tutti i Santi (Sollemnitas Omnium Sanctorm) giorno 1 Novembre mentre il 2 Novembre festeggiamo i nostri cari defunti (Commemoratio Omnium Fidelium Defunctorum): siamo tutti chiamati alla santità e i primi Santi sono i nostri defunti.

I nonni, i genitori, tutti coloro che hanno lasciato una scia di luce nostra vita.

Luce quindi e non tenebre.

La scuola dovrebbe aiutarci in questa riscoperta delle nostre origini. Le parrocchie dovrebbero scoraggiare i festeggiamenti di halloween e promuovere magari feste come quella di tutti i Santi.

Piuttosto che svuotare le zucche, cerchiamo di riempire i nostri cuori e quelli dei nostri figli della Parola di Dio: siamo Luce del mondo!