giovedì 9 ottobre 2014

Salvatore Pace 

L'atmosfera della Chiesa vuota alle prime ore del mattino è da sempre una cosa che mi emoziona e mi rapisce.
Mi capitava da piccolo, quando andando a trovare i miei nonni che abitavano in Piazza Carmine, ne approfittavo per andare a spiare le nicchie delle Statue e per recitare una preghiera nel silenzio delle prime ore del mattino, di solito l'argomento era sempre simpaticamente lo stesso, chiedevo al Signore di darmi la possibilità di reggere sulle mie spalle una di quelle Statue un giorno e, devo, dire la mia preghiera è stata accolta ed io sono stato, qualche anno dopo, accontentato.

Oppure quando, giovane studente liceale, andando a scuola, mi trovavo ad arrivare molto presto all'Istituto Salesiano "Don Bosco" in Viale Virgilio e mi "rifugiavo" nella moderna ma "calda" cappellina della scuola, magari, ascoltando all'organo Don Luigi Capogrosso, l'indimenticato preside dell'Istituto, valente organista e mio Professore di Latino e Greco.

E' da sempre il mio "turno" tradizionale nella preghiera delle Quarantore, cambiarsi in Oratorio all'alba e adorare il SS Sacramento senza "contaminazioni" di rumori e voci ti avvicina di più a N.S. Gesù Cristo.
Insomma, è il momento in cui, veramente, realmente, apprezzo quanta tranquillità può darti una preghiera, un colloquio con Nostro Signore e quanto sia apprezzabile una carezza della Mamma Nostra che amorevolmente ci sfiora il capo se siamo inginocchiati dinnanzi a Lei.
E capita ancora di trovarmi a dover sbrigare faccende molto meno nobili nel centro cittadino e sentire il bisogno di passare qualche minuto in Chiesa, come un richiamo, come un bisogno di entrare e immergermi nel silenzio della preghiera, quasi come se Qualcuno mi ricordasse che abbiamo necessità quotidianamente di staccare la spina dai problemi terreni, dalle naturali tensioni di ogni giorno, dalle "bassezze" a cui a volte ci sottopone la vita, per stare soli, in silenzio, a ringraziare Chi ci ha dato la vita cosa di cui molto spesso ci dimentichiamo.

E allora qualche giorno fa, mi sono trovato a pregare in una chiesa insolitamente e "storicamente" parata come forse non lo sarà mai più, l'Addolorata e Gesù Morto esposti sull'Altare a sinistra, di fronte il simulacro della Nostra Titolare, sull'Altare Maggiore il quadro restaurato della B.V. del Rosario, e lì ai suoi piedi un cestino, un piccolo blocco di foglietti bianchi ed una penna.
Don Marco lo aveva annunciato nelle Sante Messe domenicali, su quei foglietti, in questi giorni, possiamo scrivere le nostre preghiere che saranno portate successivamente ai piedi della B.V. del Rosario nel Santuario di Pompei.
Ho preso il primo foglietto e ho vergato una preghiera un pò egoista, personale, "privata" ma sentita, più un ringraziamento che una preghiera vera e propria, sul secondo foglietto d'istinto ho scritto "Mamma mia dai la gioia di poter provare la serenità nella Tua casa a tutti anche a chi non crede".. uscito nel sole della Piazza, un pò di più in pace con me stesso, ripensandoci..sicuramente questa frase Qualcuno me l'avrà suggerita nell'orecchio mentre scrivevo.