giovedì 30 ottobre 2014

Mattia Giorno

“Occorre rendere attuale la memoria del passaggio di questo grande santo. Giovanni Paolo II è stato profeta in questa terra di Taranto. C’è da rimanere stupiti di come il papa di allora abbia fotografato con lucidità e lungimiranza le potenzialità e le criticità.

La salute, l’ambiente, il lavoro, il valore dell’artigianato, le piccole imprese, la pietà popolare, i giovani sono i temi di quella raccolta di discorsi pronunciati in terra ionica che all’indomani della visita del papa polacco furono raccolti sotto il nome di ‘Enciclica Tarantina’.

Desidero che, con sobrietà ed efficacia riviviamo i momenti di quel viaggio pontificio a Taranto, per verificarne i frutti e renderne presente l’evento come fonte di ispirazione e di speranza”.


Con queste parole il nostro amato arcivescovo, Mons. Filippo Santoro, ha aperto le attività in merito alla commemorazione della venuta di Giovanni Paolo II a Taranto, risalente al 28-29 ottobre 1989.

Proprio per questo, lo scorso 28 ottobre, alcuni di noi hanno preso parte all’iniziativa svoltasi presso l’auditorium Tarentum, per ripercorrere le tracce della visita del Papa a Taranto.


All’interessante dibattito hanno preso parte, oltre che il nostro arcivescovo, il cardinal De Giorgi, il quale all’epoca della visita del Santo Padre era arcivescovo della nostra città, il vicario generale Mons. Alessandro Greco, il vicario per la nuova evangelizzazione Mons. Franco Semeraro e lo storico prof. Vittorio De Marco.

L’elevato numero dei presenti all’evento ha dimostrato come ci sia ancora, da parte della cittadinanza intera, un forte ricordo di quello che fu il passaggio di San Giovanni Paolo II a Taranto. Momenti indimenticabili per la nostra città che sono stati riportati alla mente di tutti con fervore ed entusiasmo da sua eminenza durante la serata. Egli ha infatti raccontato i passaggi salienti dell’organizzazione dell’evento ed anche i momenti più interessanti della visita del Sommo Pontefice a Taranto. Tutti noi conosciamo la grandezza e l’umiltà di Giovanni Paolo II, per questo possiamo già immaginare come, durante la Sua visita, il Papa abbia più volte cambiato itinerario per restare vicino ai fedeli, in particolare ai lavoratori dell’allora Italsider. Il cardinal De Giorgi ha inoltre ricordato come Taranto, in quei due giorni, fosse più bella che mai e come tutta la cittadinanza abbia collaborato per l’eccellente riuscita dell’evento.

In seguito all’intervento del cardinale ha preso la parola il docente di storia contemporanea presso l’Università del Salento, il prof. Vittorio De Marco, il quale ha illustrato con linearità e precisione il quadro storico del periodo in cui il Santo Padre venne a Taranto. Un intervento breve ma ricco di preziosi passaggi che ha di sicuro chiarito, sotto chiave storica, i momenti più importanti del papato di Giovanni Paolo II e di tutto il territorio pugliese.

Chiuso questo preambolo storico, siamo entrati nel vivo della serata, ascoltando tratti delle omelie che il Papa tenne a Taranto. Queste, definite poi con il titolo di “Enciclica Tarantina”, sono state lette e commentate dal vicario per la nuova evangelizzazione, Mons. Franco Semeraro. Don Franco ha saputo coinvolgere la platea facendogli vivere nuovamente, e con la stessa emozione di allora, le parole che il Papa pronunciò al popolo tarantino. Parole attuali, concrete ed a volte allarmanti, poiché già venticinque anni fa Giovanni Paolo II lanciò l’allarme per la difficile convivenza dell’ambiente con il lavoro.

“Più attuali che mai”, così il nostro arcivescovo le ha commentate poco dopo nel discorso conclusivo, mostrando come le parole del Santo siano ancora oggi concrete ed adatte a descrivere la difficile realtà della nostra città. Il nostro arcivescovo ha infine lasciato tutti noi con un forte messaggio di speranza, perché la commemorazione della visita del Sommo Pontefice sia di buon auspicio per il futuro. Egli ha infatti ricordato che in un momento difficile come fu il 1989, il Papa ha edificato nella nostra città la base per creare un futuro migliore di amore, carità e condivisione; così noi oggi siamo chiamati e fare un salto di qualità e seguire San Giovanni Paolo II verso la santità.

Vorrei terminare questa riflessione raccontandovi un aneddoto che il nostro vescovo ci ha svelato. La mattina del 29 ottobre 1989, il papa si svegliò di buon mattino per le sue preghiere. Quel giorno faceva caldo e così il Papa decise di recitare il breviario affacciato al balcone della sua stanza, osservando il mare che egli aveva di fronte. La testimonianza di chi lo andò a chiamare narra di come il Papa fu visto completamente catturato dallo splendore del mare e della nostra città, motivo per cui ha successivamente esortato i fedeli tarantini a collaborare e sperare senza mai arrendersi per creare migliori aspettative per Taranto.


Concludo ponendo alla vostra attenzione un elogio che, nel mezzo dei suoi discorsi, il Sommo Pontefice tenne a difesa ed ammirazione delle tradizioni, perché siano sempre salvaguardate e custodite nella certezza della loro utilità, ossia quella di essere promotrici di fede e conforto per tutti i fedeli.