giovedì 8 maggio 2014

Olga Galeone
Dall'Oratorio Quaresimale - Chiesa del Carmine, 12/4/2014


Commento all'Ave Maria di Caccini (Vavilov)


Il testo del brano che sarà ora eseguito, attribuito a Giulio Caccini, in realtà composto dal liutaio russo Vladimir Vavilov, è solo questo: Ave Maria. 

"Ave o piena di Grazia, il Signore è con te"
Con queste parole l'angelo apparso alla giovane Maria la saluta e le annuncia che darà alla luce il figlio di Dio. Con la risposta di Maria, con il suo "sì" hanno inizio i Vangeli, ha inizio l'incarnazione di Dio. Questo "sì" ha un'importanza enorme perché ci manifesta il rispetto del Signore per la libertà dei suoi figli. 

Immagine: Luisa Marturano
Il Padre Santo ha un piano per l'umanità, ha un piano per ognuno di noi; ci indica la via, poi ci lascia liberi di scegliere, non impone. La decisione libera di Maria fa attuare il progetto divino, Ella si abbandona alla volontà di Dio: "si faccia in me secondo la tua parola". Ed è volontà di Dio che Gesù, il figlio unigenito, nasca per morire e muoia per risorgere, affinchè noi possiamo vivere eternamente nella sua luce.  Nella nascita del Cristo è insita la passione, la morte in croce e la risurrezione. 
Il Dio onnipotente si fa piccolo e nella passione diventa uomo dei dolori per tornare maestoso dopo aver vinto la morte. Senza la sua agonia nessuno avrebbe potuto essere salvato, la vittoria finale del Signore ci svela il senso definitivo delle prove. 

La nostra bellissima statua dell'Addolorata è stata posizionata sull'altare maggiore proprio come ce la immaginiamo sul Golgota, ai piedi della croce. Tra le lacrime guarda il suo amato figlio al culmine della sofferenza umanamente sopportabile, il suo cuore è straziato ma la sua fede è incrollabile ed accetta anche il modo in cui Dioha scelto di realizzare la liberazione e la salvezza tramite il sacrificio più estremo, quello del proprio Figlio. Ha avuto fede in Dio prima di concepire il Figlio e ha avuto fede in Gesù che ha portato in grembo e lo ha seguito fino al Calvario, fino alla salvezza. Nonostante il suo ruolo privilegiato lei stessa si definisce un'umile serva del Signore, una di noi, ma se guardiamo la sua vita diremmo molto più di noi. 

E' un esempio da seguire e imitare nel nostro personale cammino di fede. Mettiamoci dunque davanti a Maria con un atteggiamento di profonda gratitudine ed ammirazione. Il suo sì impegna anche noi ad una più generosa adesione alla volontà del Padre.