lunedì 19 maggio 2014


Antonino Russo

Si è tenuta il 15 maggio alle 20.30 nella nostra Chiesa del Carmine la Santa Messa di ringraziamento per i doni Spirituali ricevuti durante il Pellegrinaggio e la Processione dei sacri Misteri.

Ho seguito la Celebrazione in piedi dato che il colpo d’occhio, entrando, è stato quello di una Chiesa piena in ogni ordine di posto: volti familiari di Confratelli e Consorelle con cui abbiamo condiviso la catechesi e l’aggregazione ma anche tanti novizi accanto a Confratelli più anziani.

Le Letture avevano un comune denominatore evidenziato dal nostro Padre Spirituale, Mons. Marco Gerardo: per quanto possiamo fare bene nell’organizzazione di eventi religiosi come le nostre processioni e per quanto bene questi possano riuscire, restiamo degli strumenti nelle mani del Signore. E’ Lui che opera e dispensa doni Spirituali.

Infatti il voler primeggiare nell’organizzazione fine a se stesso, come comunità Parrocchiale o Confraternale, rappresenta un tradimento rispetto al vero scopo delle feste o delle processioni religiose che è da sempre l’evangelizzazione.

Tradimento che nel Vangelo di Giovanni (13,16-20) proclamato ieri sera viene descritto così da Gesù: ‘‘Colui che mangia il pane con me, ha levato contro di me il suo calcagno’’

Poi Don Marco ha ringraziato il Priore, il Consiglio di Amministrazione, gli Assistenti, i Confratelli e le Consorelle per la riuscita delle processioni evidenziando come lo sguardo di invocazione, preghiera e supplica dei tanti fedeli che fissavano le immagini di Gesù o Maria portate sulle spalle dei Confratelli, rappresenta uno dei grandi risultati che la Processione del Venerdì Santo ha donato.

Il solcare le strade della nostra quotidianità con spirito Evangelico, il farlo con la compostezza e il decoro che hanno caratterizzato il Pellegrinaggio e la Processione nonostante le condizioni meteo poco felici rappresentano, sottolineava il nostro Padre Spirituale, solo la punta dell’iceberg di una organizzazione puntale e instancabile.

E’ stata infine ribadita da Don Marco la comunione di intenti tra tante realtà parrocchiali: un ringraziamento particolare è stato dato anche agli scout, “Angeli custodi” silenziosi delle nostre processioni come li ha definiti in più occasioni il nostro Priore.

Il nostro Padre Spirituale ha infine voluto raccontare simpaticamente l’opera di “mediazione” del Priore rispetto alla scelta degli orari di rientro della Processione del Venerdì, quando, a causa della pioggia, l’uscita della stessa è stata ritardata di due ore circa: ancora una volta, è stato sottolineato come il Priore si sia preoccupato di non far affaticare ulteriormente i Confratelli scartando di fatto la possibilità di accelerare, in alcuni tratti, l’andamento della Processione per recuperare del tempo.

E’ stata poi la volta del Cav. Antonello Papalia che ha voluto ringraziare tutti e raccontare come in tanti gli abbiano confidato “i desideri del profondo del proprio cuore”, quella spinta cioè che ha motivato i Confratelli a partecipare ai Riti del Giovedì e del Venerdì Santo.

Il Priore ha quindi ricordato come quei pensieri siano stai consegnati ai bambini che hanno baciato i piedi della statua di Gesù Morto, statua che è rientrata insieme a quella dell’Addolorata, in un unico simbolico abbraccio.

Un altro aspetto che è stato evidenziato, è il sacrificio di una squadra di portatori di sdanghe composta da Confratelli di altezza diversa che hanno dovuto quindi adattarsi non senza difficoltà: un'altra immagine di comunione e fratellanza, la stessa comunione di intenti che ha visto unite le tante realtà Parrocchiali.

Il Priore ha inoltre ringraziato le personalità da lui scelte che hanno accettato di portare il “Laccio” di Gesù Morto, una scelta dettata da motivazioni profonde.Infine il Priore ha volte dire il suo e nostro grazie a Don Marco per le tante belle parole spese in ogni occasione per la Confraternita.

E’ in occasioni come questa che il senso di appartenenza alla Confraternita diventa motivo di orgoglio e di speranza affinché questi sentimenti si possano estendere e trasmettere all’intera città.