lunedì 5 maggio 2014

Salvatore Pace

"Sono dieci anni, sembrano pochi, ma sono 120 mesi che non calo un cappuccio sul mio volto in Processione",

lo faccio quest'anno con uno dei miei compagni di sempre, in questi anni è stato la mia forcella fedele e, per una volta, lo sono stato io a lui, cementando un legame che solo chi è dentro i Riti può capire.

Era marzo, avevamo deciso, coi compagni di sempre, di non chiudere squadra e, nello spogliatoio del calcetto settimanale, era bastato uno sguardo, una parola per diventare una "posta" in Processione, "ca l pied nderr comunque l'amma mmetter" 


Il lungo percorso quaresimale, le domeniche di "Adorazione alla Croce", spalla a spalla, "ammussekkat", stretti nell'abbraccio della posta, si arriva alla Domenica delle Palme in un batter di ciglia, sembra assurdo come il tempo da Natale alle Ceneri sia interminabile ma dalle Ceneri alle Palme tutto assuma una velocità sconsiderata.


Aggiudicata la posta i rituali, è bello riscoprirlo, sono gli stessi, quelli di sempre, anche senza una sdanga, senza un simbolo, l'emozione dell'abito da sistemare, l'acquisto dei cappucci, la lucidatura del Rosario, l'immaginarsi le nazzicate, le cene in settimana e chiamarsi al telefono dicendo "cumbagn mii", sono sempre causa di batticuore, di ansia ...

"Sono dieci anni, sembrano pochi, ma sono 120 mesi che non calo un cappuccio sul mio volto in Processione",


ora sono sul portone, la marcia che adoro che, per coincidenza, mi accompagna all'uscita, le lacrime scendono senza volerlo alzando gli occhi verso la statua che amo e che "nazzica" sulle spalle di amici proprio lì a pochi metri da me sul sagrato della Chiesa, uno sguardo a chi è sempre accanto a me, il bacio del Priore, amico da sempre, i solerti collaboratori, il segretario, tutti trovano un secondo per dare il "buona processione" a chi è, si, un confratello ma è anche un amico di tutti i giorni e da amici si ritrovano tutti sotto quel cappuccio e dietro quei forellini.


La notte passa veloce, il maltempo, complice un fresco venticello ha fatto spazio ad una serata di sereno, allontanando le paure, scacciando gli incubi che riportavano la memoria alla passata Settimana Santa quando San Giuseppe ed un portone furono ricovero per ore alla Mamma Addolorata che portavamo sulle nostre spalle.


La sosta a San Francesco, un ricovero per i confratelli, occasione preziosa per riposare gli occhi stanchi da una "due giorni" di cappuccio e arriva Via Anfiteatro, i Misteri, per chi li ama veramente, sono a Via Anfiteatro, quando si è in pochi, quando le nazzicate sono circondate da tutti i tuoi amici, dalle persone che ti amano, senza più transenne, quando sai esattamente cosa sta pensando quel tuo fratello, dietro gli occhiali scuri, mentre le note di una marcia spezzano l'aria, danno i brividi, quando una "Madre dei Dolori" improvvisa, squillante, dolce e struggente nel punto di sempre, crea quel momento "x" di ogni processione, quel momento di cui parleremo anche ad agosto, sotto un ombrellone in riva al mare.  

"Sono dieci anni, sembrano pochi, ma sono 120 mesi che non calo un cappuccio sul mio volto in Processione",

ora sono in Piazza Carmine, ho il cappuccio bagnato, dopo anni, complice l'anonimato del viso coperto posso dare sfogo alla commozione per un rientro insperato circa 17 ore fa, baciato da un sole tiepido, ho di nuovo la statua che amo a qualche metro da me, non ci separa più la banda, la "nazzicata" è la stessa, la piazza è la stessa, la chiesa è la stessa ma tutto sta per finire, ora con il mio compagno è abbraccio vero, cerco il suo braccio per dirgli "grazie amico mio", lui cerca il mio per lo stesso motivo, uno sguardo nei suoi forellini, abbassiamo la testa quasi per dire "ha finit tutt cos fratè'" ..e via di "mezzo passetto"..verso il Priore che sull'altare ci da lo stesso bacio da amico..ed è stata proprio una "buona processione", come ci avevi augurato, anche grazie a te, Priore.


"Sono dieci anni, sembrano pochi, ma sono 120 mesi che non calo un cappuccio sul mio volto in Processione",

ora come mai, fratelli miei, ne sono fiero !!!

DECOR

(FOTO ANGELO VITTI E MARIA MAGGIO)