martedì 20 maggio 2014

Mattia Giorno

Come ormai consuetudine della nostra Arciconfraternita, e come impone lo Statuto Sociale all’art. n. 26, alcuni dei nostri fratelli hanno preso parte, anche quest’anno, alla processione in onore del Santo Patrono.

Un legame forte che unisce la figura di San Cataldo alla nostra città, un’unione secolare che richiama il senso missionario di quel vescovo irlandese che, per volere di Dio, è giunto sulle sponde di Mar Piccolo per ridare un’impronta cristiana ad una città ormai pagana.

Ad oggi si potrebbe confermare la riuscita dell’opera missionaria del Santo poiché, proprio nel triduo maggiore dedicato ai suoi festeggiamenti, la gente si stringe attorno all’imponente effige d’argento portata in processione, per vivere un momento di gioia, preghiera e di affidamento.

La città intera si consegna a quella benedizione che il Santo, tramite quelle sue tre dita, vuole donare, ed anche noi, assieme ai nostri fratelli, amici o semplicemente concittadini, ci stringiamo in preghiera attorno all’immagine del nostro San Cataldo, accompagnandolo in processione per le strade della città vecchia e del borgo.

Insomma, una tradizione molto antica che ogni anno rinnoviamo con piacere e fede, sentendoci accarezzati dallo sguardo rassicurante del nostro Patrono. In particolare la nostra Confraternita si rende disponibile ad aiutare con impegno e spirito propositivo la buona riuscita di questi festeggiamenti. Come già detto vi è anzitutto la partecipazione dei confratelli in abito di rito alla solenne processione, momento tanto atteso e di enorme bellezza, ma sicuramente preceduto da intensi giorni di lavoro e preparazione.

In tutto questo è importante la collaborazione che il nostro Priore, tramite il suo contributo personale, mette a disposizione del Comitato Festeggiamenti di San Cataldo, del quale ne è membro. Inoltre, come tutti abbiamo potuto vedere, la nostra Confraternita offre il balcone centrale della chiesa per concedere al nostro Arcivescovo, al quale poco prima abbiamo rinnovato obbedienza e fedeltà, di leggere il consueto discorso di saluto alla città, seguito da solenne benedizione. Proprio quel balcone dal quale Sua Eccellenza porge il saluto alla città ed ai confratelli in occasione della processione dei Sacri Misteri, balcone dal quale, data la vicina canonizzazione di San Giovanni Paolo II, lo stesso Santo Padre si affacciò nel lontano 1989.


Una festa quindi carica di eventi culturali, religiosi e civili che hanno visto la partecipazione del nostro sodalizio e di molti confratelli; una festa che ogni anno, dopo la gioia della Resurrezione, noi tarantini siamo chiamati a vivere con fede e speranza.

Quante volte abbiamo sentito la parola “speranza” dal nostro Arcivescovo nel periodo della festa patronale, quante volte ci siamo sentiti ripetere il messaggio della grandezza dell’amore di Dio. Già, se ci lasciamo amare da Dio, la speranza non ci abbandonerà mai. Non ci resta allora che continuare a pregare e ripetere ancora una volta la triplice invocazione al nostro Santo Patrono, affinché interceda per noi e per la nostra città verso il Padre che è nei cieli.

San Cataldo, prega per noi!