giovedì 15 ottobre 2015

Antonino Russo

“Oh, vita, vita mia! Come puoi vivere lontana dalla tua Vita? In così profonda solitudine, di cosa ti occupi? Che fai, visto che tutte le tue opere sono imperfette e difettose? Chi ti consola, anima mia, in questo tempestoso mare? Ho pena di me e ancor più del tempo che son vissuta senza dolermi. Oh, Signore, come sono dolci le vostre vie! Ma chi camminerà senza timore? Temo di non riuscire a servirvi: quando mi dispongo a farlo, non trovo cosa che mi soddisfi per pagarvi almeno un po’ di ciò che vi devo. Mi sembra di volermi consacrare tutta al vostro servizio ma, quando considero attentamente la mia miseria, vedo che non posso far nulla di buono, se voi non me ne date la capacità.”

Santa Teresa d’Avila - Esclamazioni dell'Anima a Dio

Santa teresa D’Avila (al secolo Teresa de Cepeda y Ahumada) fu riformatrice del Carmelo, Madre delle Carmelitane Scalze e dei Carmelitani Scalzi ("Mater spiritualium" è il titolo posto sotto la sua statua nella Basilica Vaticana).

E’ patrona degli scrittori cattolici (1965) e Dottore della Chiesa (1970): prima donna, insieme a S. Caterina da Siena, ad ottenere questo titolo.

Nacque ad Avila (Vecchia Castiglia, Spagna) il 28 marzo 1515 e morì ad Alba de Tormes (Salamanca) il 4 ottobre 1582 (il giorno dopo, per la riforma gregoriana del calendario fu il 15 ottobre giorno in cui la Chiesa la festeggia). La sua beatificazione avvenne nel 1614 e la sua canonizzazione nel 1622;

Teresa di Gesù fu monaca per oltre vent’anni nel monastero dell’Incarnazione di Avila dove entrò il 2 novembre 1535: negli anni precedenti la Regola carmelitana aveva subito un rilassamento.

L’elevato numero di suore, la troppa frequenza degli incontri in parlatorio, una certa disorganizzazione nella distribuzione dei compiti rendevano difficile la vita contemplativa a chi non era dotato di ferma volontà.

Inoltre erano gli anni in cui la Riforma Protestante feriva il cuore della Chiesa: la Santa voleva operare qualcosa che si opponesse a quella riforma in una azione davvero carmelitana di abnegazione e di amore.

Fu così che Teresa ebbe l’intuizione di fondare una clausura stretta: il 24 agosto 1562 la riforma teresiana prese vita nella piccola casa di San Giuseppe: veniva così fondato in Avila il suo primo monastero dove le monache cominciarono a vivere, in spirito di amore e di abnegazione, una vita il più possibile vicina a quella degli antichi monaci del Monte Carmelo e secondo quelle norme che in seguito Tersa di Gesù doveva codificare nelle sue sagge Costituzioni.

Le fondazioni dei monasteri di Carmelitane Scalze si susseguirono numerose fino al 1582; nel 1568 la Riforma Teresiana si estendeva ai Padri, dopo l'incontro della Santa con S. Giovanni della Croce, e si fondava a Durvelo il primo convento di Carmelitani Scalzi.

Teresa è tra le massime figure della mistica cattolica di tutti i tempi. Le sue opere - specialmente le 4 più note (Vita, Cammino di perfezione, Mansioni e Fondazioni) - insieme a notizie di ordine storico, contengono una dottrina che abbraccia tutta la vita dell'anima, dai primi passi sino all'intimità con Dio al centro del Castello Interiore.

L'Epistolario, poi, ce la mostra alle prese con i problemi più svariati di ogni giorno e di ogni circostanza. La sua dottrina sull'unione dell'anima con Dio (dottrina da lei intimamente vissuta) è sulla linea di quella del Carmelo che l'ha preceduta e che lei stessa ha contribuito in modo notevole ad arricchire, e che ha trasmesso non solo ai confratelli, figli e figlie spirituali, ma a tutta la Chiesa, per il cui servizio non badò a fatiche.

Morendo, la sua gioia fu poter affermare: "muoio figlia della Chiesa".