lunedì 26 ottobre 2015

Antonino Russo

Da bambino, quando andavo a trovare mia nonna, mi chiedevo chi fosse quel signore raffigurato in un quadro con paramenti rossi. Aveva uno sguardo dolce e un sorriso rassicurante. “E’ il Papa buono!” mi dicevano.

Papa Giovanni XXIII nacque da una umile famiglia contadina a Sotto il Monte (BG) il 25 novembre 1881 e morì nella Città del Vaticano, 3 giugno 1963. Fu eletto papa il 28 ottobre 1958 e in meno di cinque anni di pontificato riuscì ad avviare il rinnovato impulso evangelizzatore della Chiesa Universale.

“L’Osservatore Romano” pubblicò un suo “Piccolo saggio di devoti pensieri distribuiti per ogni decina del Rosario, con riferimento alla triplice accentuazione: mistero, riflessione ed intenzione”. Diceva il Papa sulla recita del Rosario: “Nell’atto che ripetiamo le Avemarie, quanto è bello contemplare il campo che germina, la messe che s’innalza…”. “Ciascuno avverte nei singoli misteri l’opportuno e buon insegnamento per sé, in ordine alla propria santificazione e alle condizioni in cui vive”.

Papa Roncalli auspicava che il Rosario venisse recitato ogni sera in casa, nelle famiglie riunite, in ogni luogo della terra. Promosse l’ecumenismo e la pace. Uomo del dialogo e della viva carità, fece sentire a tutti gli uomini, anche ai non cattolici e ai lontani, l’amicizia di Dio.

Fu promotore del Concilio Vaticano II e dell'Ecumenismo della Chiesa Universale. Il 2 dicembre 1960 Giovanni XXIII incontrò in Vaticano, per circa un'ora, Geoffrey Francis Fisher, arcivescovo di Canterbury. Fu la prima volta in oltre 400 anni che un capo della Chiesa Anglicana visitava il Papa. Il 4 ottobre 1962, ad una settimana dall'inizio del Concilio Vaticano II, Giovanni XXIII si recò in pellegrinaggio a Loreto e Assisi (Roncalli era dall'età di 14 anni terziario francescano) per affidare le sorti dell'imminente Concilio alla Madonna e a San Francesco. Per la prima volta dall'unità d'Italia un papa varcò i confini del Lazio ripercorrendo i territori che anticamente erano appartenuti allo Stato pontificio. Il breve tragitto ripristinò l'antica figura del papa pellegrino ed il suo esempio venne poi seguito dai suoi successori Paolo VI e, in particolare, da Giovanni Paolo II.

Proprio come Giovani Paolo II, alla Vergine il Papa Giovanni XXIII si rivolgeva sempre, in Lei confidava attraverso il Rosario.
Anche il miracolo, la guarigione “clinicamente inspiegabile” di una suora malata di cancro, grazie a cui è ora elevato alla gloria degli altari, si è realizzato nel segno di Maria.

Suor Caterina Capitani, delle Figlie della Carità, era affetta da un tumore allo stomaco che l’aveva ridotta in fin di vita. Papa Giovanni era morto da soli tre anni e la suorina con le consorelle l’aveva pregato a lungo, con grande insistenza e fiducia. Quel giorno, era il 25 maggio 1966, il “Papa buono” le apparve e le disse di non temere, perché sarebbe stata guarita, aggiungendo: “Me l’avete strappato dal cuore questo miracolo”.

Uno dei più celebri discorsi di papa Giovanni è quello ormai noto come «Il discorso della luna». L'11 ottobre 1962, in occasione della serata di apertura del Concilio, piazza San Pietro era gremita di fedeli. Chiamato a gran voce, Roncalli decise di affacciarsi, per limitarsi a benedire i presenti. Poi si convinse a pronunciare, a braccio, un discorso semplice, dolce e poetico, con un richiamo straordinario alla luna:

«Cari figlioli, sento le vostre voci. La mia è una voce sola, ma riassume la voce del mondo intero. Qui tutto il mondo è rappresentato. Si direbbe che persino la luna si è affrettata stasera - osservatela in alto - a guardare a questo spettacolo […] Tornando a casa, troverete i bambini. Date una carezza ai vostri bambini e dite: questa è la carezza del Papa. Troverete qualche lacrima da asciugare, dite una parola buona: il Papa è con noi, specialmente nelle ore della tristezza e dell'amarezza. »


E’ stato beatificato da papa Giovanni Paolo II il 3 settembre 2000 ed è stato canonizzato il 27 aprile 2014 da Papa Francesco insieme a Giovanni Paolo II. A seguito della canonizzazione, è stata stabilita come unica data di celebrazione della memoria a livello universale l'11 ottobre, anniversario dell'apertura del Concilio Vaticano II.