mercoledì 14 ottobre 2015

Claudio Capraro 

Nel lontano 1926 su iniziativa dell’Opera di Propagazione della Fede fu proposto a Papa Pio XI, di indire una giornata annuale in favore dell’attività missionaria della Chiesa universale. La richiesta venne accolta con favore e lo stesso anno fu celebrata la prima “Giornata Missionaria Mondiale per la propagazione della fede”, stabilendo che ciò avvenisse ogni penultima domenica di ottobre, tradizionalmente riconosciuto come mese missionario per eccellenza.


In questo giorno i fedeli di tutti i continenti sono chiamati ad aprire il loro cuore alle esigenze spirituali della missione e ad impegnarsi con gesti concreti di solidarietà a sostegno di tutte le giovani Chiese. Vengono così sostenuti con le offerte della Giornata, progetti per consolidare la Chiesa mediante l'aiuto ai catechisti, ai seminari con la formazione del clero locale, e all’assistenza socio-sanitaria dell’infanzia.

Nel suo messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale 2015, Papa Francesco ha sottolineato come questo evento cada nell’anno dedicato alla Vita Consacrata e che se ogni battezzato è tenuto a testimoniare la sua fede, ancora di più i consacrati, devono avere un forte legame con l’annuncio e con la missione. Continua il Pontefice scrivendo che: “poiché tutta l’esistenza di Cristo ha carattere missionario, gli uomini e le donne che lo seguono più da vicino assumono pienamente questo medesimo carattere”. Si riallaccia anche alla esortazione apostolica Evangeli Gaudium per ribadire che: “Chi segue Cristo non può che diventare missionario, e sa che Gesù cammina con lui, parla con lui, respira con lui. Sente Gesù vivo insieme con lui nel mezzo dell’impegno missionario”.

E se ci chiedessimo a chi rivolgere il messaggio missionario, chi fossero i destinatari privilegiati dell’annuncio del Vangelo, la risposta la troviamo nelle parole dell’evangelista Luca (14, 13-14) e cioè i poveri, i piccoli e gli infermi, coloro che sono spesso disprezzati e dimenticati, coloro che non hanno da ricambiarti.

Nella nostra Arcidiocesi, il programma delle manifestazioni per il mese missionario di ottobre è abbastanza fitto; cominciato lo scorso giorno 1, si concluderà il 24 con una veglia di preghiera, una festa e la proiezione di alcuni video preparati dalle vicarie sulla povertà in ognuno dei continenti. Gli eventi da non perdere, però sono in programma sabato 17 dalle 17,30 alle 22 e domenica 18 dalle 8,30 alle 13 in piazza della Vittoria, sulla quale la nostra Chiesa del Carmine si affaccia, dove sarà montata una tenda all’interno della quale sarà esposto il Santissimo. L’adorazione è organizzata in gruppi e le meditazioni saranno affidate ai missionari Saveriani e della Consolata, ma la tenda sarà ovviamente aperta a tutti sia pure per un breve momento.



E a proposito di Carmine e di famiglia Carmelitana, giova ricordare che Patroni delle Missioni sono San Francesco Saverio e Santa Teresa del Bambin Gesù monaca e Santa Carmelitana, la quale non lasciò mai il suo convento, nonostante il manifestato desiderio di partire per l’Indocina, che a causa del peggiorarsi repentino della sua malattia, non poté mai realizzare. Ci riuscì parzialmente grazie a Madre Maria Gonzaga che le affidò quali fratelli spirituali, secondo una consuetudine del tempo, i missionari Maurice Bellière[7] e Adolphe Roulland[8], missionari rispettivamente in Africa ed in Cina, affinché essa sostenesse per mezzo della preghiera il loro lavoro apostolico.