lunedì 19 ottobre 2015



Siamo nel mese di ottobre, il mese che la devozione del popolo dedica da sempre al Santissimo Rosario, l'espressione di pietà popolare più diffusa in tutto l'orbe cristiano. È una preghiera popolare che è sempre stata incoraggiata dal magistero della Chiesa e, in particolare, dall'insegnamento dei Papi. Ripercorriamo allora, in un veloce excursus, il rapporto fra il Rosario e i Romani Pontefici. Nella prima parte abbiamo visto i Papi dal XV al XIX secolo. In questa seconda parte, un rapido excursus dei Papi del XX secolo

San Pio X


Al secolo, Giuseppe Sarto, fu papa fino al 1914, alla vigilia dello scoppio della Grande Guerra. Raccomandò più volte la recita del Rosario. Ma al di là dei documenti "ufficiali" è nel suo testamento che ci lascia testimonianza di autentico amore filiale alla Vergine quando scrive che il Rosario è "la preghiera che fra tutte è la più bella, la più ricca di grazie, quella che piace di più alla Santissima Vergine"

Benedetto XV

Giacomo Della Chiesa fu il papa che visse il dramma della Grande Guerra; regnò fino al 1922. Fu il papa che nel 1921 celebrò il VII centenario della morte di San Domenico che nella sua enciclica "Fausto appetente die" definisce come lo strumento di cui la Madonna "si servì per insegnare alla Chiesa il suo Santo Rosario". fu ancora Benedetto XV in una lettera privata a definire il Rosario come "il più bel fiore dell'umana pietà e la più feconda sorgente delle grazie celesti". Ricordiamo Benedetto XV anche per un'altra singolare circostanza: fu il primo papa a recitare pubblicamente in Vaticano la Supplica alla Madonna del Rosario scritta da Bartolo Longo.

Pio XI

Nel magistero di papa Ratti troviamo l'enciclica Ingravescentibus malis, del 1937. Il papa definisce il Rosario come un "breviario dell'evangelo e della vita cristiana", una pia pratica raccomandata ai cristiani di ogni condizione sociale. 
Venerabile Pio XII

Anche il grande Eugenio Pacelli, il Papa che affrontò la seconda guerra mondiale, scrisse ai cristiani esortandoli alla preghiera del Rosario. Del 1951 è l'enciclica Ingruentium Malorum, nella quale, esorta alla recita del Rosario soprattutto le famiglie. In una lettera di qualche anno prima, all'arcivescovo di Manila, lo stesso Pio XII aveva definito il Rosario come un "compendio di tutto il Vangelo". La definizione sarà poi ripresa anche dai successivi pontefici.

San Giovanni XXIII

Angelo Roncalli fu papa per soli cinque anni, dal 1958 al '63. Dedicò al Rosario un'enciclica (la Grata Recordatio del 1959, in cui si raccomanda la recita del Rosario per le missioni) e una lettera apostolica - Il Religioso Convegno del 1961 - in cui insiste sulla valenza sociale, pubblica e universale del Rosario. Ma Giovanni XXIII è anche e soprattutto il papa del Concilio Vaticano II che raccomandò più volte alla materna protezione di Maria da invocarsi nel Rosario, nell'Angelus, nella pia pratica del mese di maggio. I testimoni ricordano come fosse solito recitare il Rosario in ogni momento della giornata che fosse libero da impegni istituzionali e liturgici, anche solo spostandosi da una stanza all’altra nei Palazzi Apostolici.

Beato Paolo VI

Giovan Battista Montini resse il timone della barca di Pietro nei difficili, quando non drammatici, anni dell'applicazione del Vaticano II. Fu proprio lui, con i suoi insegnamenti, a porre un`argine all'incipiente "inverno" della pietà popolare e mariana che si già si prospettava all'indomani dell'assise ecumenica. Papa Montini intervenne più volte sull'importanza del culto mariano e sulla pratica del Rosario in particolare.

Il Vaticano II non aveva mai nominato il Rosario. Solo nella Costituzione Lumen Gentium (67) un breve accenno alla pietà mariana: I figli della chiesa... abbiano in grande stima le pratiche e gli esercizi di pietà verso di lei, raccomandati lungo i secoli dal magistero della chiesa.

Sarà quindi proprio Paolo VI a fornire un`autentica interpretazione del dettato conciliare secondo quella ermeneutica della continuità che il suo successore Benedetto XVI indicherà come unica possibile chiave di lettura dei testi magisteriali. Nell'enciclica Christi Matri papa Montini scrive: «Il concilio ecumenico Vaticano II, sebbene non espressamente ma con chiara indicazione, ha infervorato l'animo di tutti i figli della chiesa per il Rosario …». Sul tema del Rosario Paolo VI torna a scrivere nell'esortazione apostolica Recurrens mensis october nel 1969, ma il documento sicuramente più famoso dell`immediato dopo concilio rimane la Marialis cultus del 1974 . Il Papa ricorda in essa gli elementi essenziali del Rosario: la meditazione dei misteri della salvezza, la preghiera del Pater Noster, la ripetizione litanica delle Ave Maria, la dossologia del Gloria Patri .

San Giovanni Paolo II

Quella degli ultimi tre pontificati è storia dei nostri giorni. Tutto il regno di Giovanni Paolo II ha avuto un carattere eminentemente mariano, a partire dal motto del suo stemma: Totus Tuus. Come non ricordare i suoi tanti pellegrinaggi ai santuari mariani, anche a Pompei quando in ultimo era ormai vecchio, malato ma mai domo. Fra i suoi innumerevoli pronunciamenti è importante ricordare la lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae, del 2002, con la quale aggiunge ai quindici misteri originali, i cinque misteri della luce, e con la quale si indice l’Anno del Rosario.

Benedetto XVI

Il grande e indimenticato papa Benedetto si è pronunciato più volte sul Santo Rosario. Di grande tenerezza è la testimonianza che in un’intervista restituì dei suoi genitori: è proprio da loro, racconta Benedetto, che aveva imparato in gioventù a conoscere, amare e pregare il Rosario, ed ora, da Papa, lo amava e lo recitava come il fanciullo di allora. Fra i numerosi pronunciamenti mi piace ricordare un passaggio della lettera ai giovani olandesi del novembre 2005: “Se non sapete come pregare, chiedete che sia Lui stesso ad insegnarvelo e domandate alla sua celeste Madre di pregare con voi e per voi. La recita del Rosario può aiutarvi ad imparare l’arte della preghiera con la semplicità e la profondità di Maria”.

Francesco

“Il Rosario è la preghiera che accompagna sempre la mia vita; è anche la preghiera dei semplici e dei Santi… È la preghiera del mio cuore”. Lo scrive Papa Francesco nella prefazione di un libro dedicato alla pratica del Santo Rosario. All’indomani delle elezione in Conclave, papa Bergoglio volle recarsi nella Basilica di Santa Maria Maggiore, insieme a tutti i Cardinali, per la recita pubblica del Rosario davanti alla venerata immagine della Salus Populi Romani.