venerdì 9 ottobre 2015

Antonello Battista

Nel mese di Ottobre le attività del calendario sociale della nostra Arciconfraternita entrano nel vivo e riprendono le consuetudini e gli appuntamenti che caratterizzano ogni anno la vita e lo scorrere del tempo per noi confratelli e consorelle.

Giovedì 8 Ottobre alle 20.30 nella nostra Chiesa del Carmine è ricominciata quella che noi confratelli e consorelle chiamiamo sentimentalmente “la preghiera a Gesù Morto”.

Per il lettori che non conoscono questa consuetudine, spiego brevemente che si tratta di un momento di preghiera guidato dal nostro Padre Spirituale Mons. Marco Gerardo, sotto l’altare del Crocifisso, al quale segue la proposta di un piccolo fioretto consigliato da Don Marco stesso, da compiersi nella giornata successiva per riempire la nostra fede e la nostra vita quotidiana di piccoli ma significativi gesti di sequela di Nostro Signore Gesù Cristo. Al termine del momento di preghiera viene incensata la Sacra effige di Gesù Morto.

È sicuramente questo momento in ogni modo, quello atteso da tutti, l’incensazione avviene mentre da un confratello viene agitata la troccola e da una consorella tirato su il drappo che cela l’effige di Gesù Morto; sì perché non abbiamo mai fatto mistero di essere particolarmente attratti da tutto ciò che ci ricorda la Settimana Santa, anche se può sembrare anacronistico, ma per noi l’anacronismo è il non poter pensare al momento che ci vede emotivamente e intimamente coinvolti in prima persona nella Passione di Nostro Signore. un suono così familiare, un dolce suono di legno e metallo pervade tutta la navata della Chiesa e rimbomba nelle orecchie come un tuono,

Un tuono di un temporale estivo che risveglia nell’animo ricordi e sensazioni sopite ma pronte a venir fuori per scaldare il cuore e ridestare il sentimento della fede più intima e più vera, che poi è il vero significato della pietà popolare, della nostra particolarissima pietà popolare, che spiegare non si può con le parole, ma solo coi gesti, semplici e devotamente cristiani, chi si sciolgono in lacrime che stillano dall’intimo di una fede che solo il sentimento può far maturare.


La funzione inaugurale di ieri sera, per quanto riguarda i Giovedì, è stata guidata dal Ministro istituito Marcello Casamassima. Il brano commentato durante la serata è stato il primo capitolo dell’Apocalisse di San Giovanni. Il relatore ha lasciato come fioretto per questo venerdì ai presenti quello di partecipare con piena consapevolezza alla Messa osservando e capendo i gesti che vengono compiuti sull’altare durante la Liturgia.


Nel cuore della funzione la troccola è stata suonata dal Confratello Franco Pignatelli mentre il velo è stato sollevato dalla Consorella Assistente Concetta Luccarella .