mercoledì 28 ottobre 2015

Salvatore Pace

Non amo scrivere del mio personale, non è nelle mie corde ma in questo martedì soleggiato di fine ottobre mi è capitata una cosa strana, un flashback di un periodo della mia vita abbastanza buio, una camminata a ritroso nei mesi trascorsi che mi ha portato a riflettere su quanto siamo "piccoli", su quanto siamo indifesi di fronte alle avversità della vita che vengono alleviate soltanto dal Manto della nostra Mamma Celeste e dal Volto del Suo Figlio, sono Loro ai quali affidiamo le nostre preghiere che diventano luce in fondo al buio.

Mi è capitato di essere arrabbiato, di non capire perchè le pagine del libro della vita in determinati periodi diventino senza sorrisi, senza splendore, senza felicità e nello stesso tempo più mi sentivo incazzato e più mi rifugiavo da Loro, si ogni tanto, Li ho affrontati da amico deluso, erano lì nell'Altare appositamente allestito per l'anno straordinario giubilare e le mie domande si facevano insistenti perentorie "perchè a noi?", "perchè tutto a me?" "perchè?", poi guardavo i loro Volti e mi sentivo fare la stessa domanda da Loro, vedevo le piaghe del Cristo Morto e le lacrime dell'Addolorata e mi dicevo "ecco la risposta".

Il dolore ci fortifica, sembra che al momento ci pieghi, ma ci rende forti, ci crea uno scudo, le cattiverie, le miserie umane, le invidie, il pettegolezzo diventano stupidaggini su cui ridere, inezie incalcolabili e il momento di crollo, che è inevitabile che ci sia poichè siamo umani, diventa non un punto di arrivo ma un punto di partenza, un cumulo di macerie su cui ricostruire il nostro futuro più solido.

Le persone che ti amano hanno un valore inestimabile, una pacca sulle spalle, una parola al momento giusto, un sms, per dirla con parole moderne, che ti strappa un sorriso, sono cose che valgono più di ogni assegno. Scopri la sensibilità di chi ti vuol bene, scopri purtroppo, a volte, la superficialità di altre persone ma anche quello fa parte del "gioco".

Oggi splende un po di sole, cerchiamo di farlo splendere, e in sottofondo c'è Jone che mi culla dentro atmosfere legate ad altri periodi dell'anno, il sole scalda il cuore e questo sole Tarantino riesce a farlo anche in autunno ed in inverno, i pensieri adesso vanno in una piazza gremita in un sabato mattina, le sagome dei "miei amici speciali", con i quali mi ero sfogato in quell'altare, dondolano sulle spalle dei miei confratelli, "nazzecano" indugiando sul sagrato negli ultimi minuti di Processione, poi sarà attesa per Resurrezione, questo sole di oggi sia la mia Pasqua, "nguè..Salvatò la vita va avanti..il Signore non vuole che la nostra esistenza stia troppo sulle forcelle..e che anche il dolore sia linfa per donare amore!"

Questo pezzo ha una dedica speciale: ad Antonello Papalia, mio fraterno amico e a Raffaele Vecchi !