lunedì 10 novembre 2014

Salvatore Pace 

Come di consueto, come da Tradizione,

l'appuntamento è per le 7,45 al Caffè Italiano, di domenica, quando magari si può dormire qualche minuto in più, addirittura qualcuno di noi ha smontato dalla notte qualche minuto fa ma non si può mancare oggi è "l'ottava dei morti" .

Per noi tarantini, anzi, per noi cataldiani, per noi confratelli l'ottava dei morti è un Rito, una consuetudine consolidata una giornata da segnare in "rosso" sul calendario, sul nostro scadenzario personale verso la Settimana Santa.


Ci si incontra di mattina presto, dicevo, e alle 8 il primo squillo di tromba di "gravame" o di "tristezze" complice l'umido tipico del novembre tarantino mette un brivido addosso, fa venire la pelle d'oca, no ste nind da fa, la banda in strada è una sensazione tutta particolare.

I gonfaloni, i labari, gli stendardi delle associazioni e delle confraternite aprono il corteo, il mesto corteo, i "gruppi", quelli storici, quelli di sempre, scortano la banda,  ogni marcia fa aumentare desideri e propositi, si comincia a parlare di cene e riunioni, iniziano i chissà e i forse, qualcuno come gli allenatori di serie A inizia a sbilanciarsi parlando di obiettivi, certo anche qui c'è chi punta allo scudetto e chi ad un'onorevole salvezza ma la passione e lo spirito, beh, quelli sono uguali e comuni a tutti.

Una marcia particolare fa estraniare qualcuno dai discorsi, un pensiero per un nonno o una mamma che non c'e' più, un ricordo per Peppe Albano nostro che a Piazza Fontana comprava i fiori da sistemare sulle tombe dei suoi cari e la città vecchia, dove le marce hanno un sapore particolare, ce la lasciamo alle spalle.

La salita dei Tamburi è il calvario della nostra città martoriata dallo smog, in lontananza le ciminiere fumanti, nelle orecchie le musiche della passione e ci vorrebbe veramente poco a far convivere produzione e benessere in questa città, con alle nostre spalle i due mari, se solo si volesse.

Giunti a "San Brunone" ognuno ha una persona cara, un amico, un parente, un genitore a cui rendere omaggio...un fiore, un bacio alla foto, una lacrima per un papà appena scomparso e le marce assumono un sapore tutto particolare.
Ecco, anche questa ottava dei morti è finita, questo intermezzo tra l'estate e il Natale dove ascoltare marce funebri non è "peccato" è terminato, ora, come d'incanto, da domani,  la musica da sentire sarà gioiosa, le dolci nenie delle Pastorali ci accompagneranno per quasi due mesi facendoci scordare come per una magia, mille problemi, mille ansie e anche, perchè no,  la "Settimana Santa".

Un saluto a tutti voi fratelli miei e, uno per uno, un bacio per i vostri cari che non ci sono più.

DECOR