Trascriviamo il comunicato stampa di ringraziamento a firma del Priore relativo alla Processione dei Misteri in città vecchia, riteniamo inutile ogni commento o pubblicare un articolo in merito, lo pubblichiamo integralmente, certi che, anche questo, sarà un ricordo da conservare nella memoria di ognuno di noi.. il bello di saper dire "grazie"racchiuso in queste parole.
Giunti a
qualche settimane dalla meravigliosa Processione dei Misteri in città vecchia
mi è doveroso condividere alcune riflessioni e ringraziare pubblicamente le
tante persone che hanno permesso questo evento storico e straordinario.
Grazie a
Mons. Marco Morrone e alla comunità
parrocchiale di San Cataldo per averci accolti nella notte del Venerdì Santo
nella stupenda Cattedrale della nostra Città.
Un
ringraziamento speciale al Questore, Dr.
Enzo Giuseppe Mangini, persona che ha creduto nel progetto prodigandosi,
con determinazione, per superare le molte difficoltà che esso comportava.
Grazie
al Dr. Antonio Calcagni per il
perfetto coordinamento del servizio di ordine pubblico.
Grazie
al Comandante Provinciale dei Carabinieri, Col.
Daniele Sirimarco e della Guardia di Finanza, Col. Salvatore Paiano che, unitamente a tutte le altre forze di
Polizia e al 118 di Taranto, con il dott.
Balzanelli, hanno reso sicure le strade percorse dalla processione.
Grazie
al Comandante della Capitaneria di Porto di Taranto C.V. Giuseppe Famà, per la fattiva collaborazione e per aver
consentito la realizzazione, presso i propri locali, della centrale operativa
interforze.
Grazie
al Signor Sindaco di Taranto Dr. Ippazio
Stefano e agli Assessori Francesco
Cosa, Gionata Scasciamacchia, Cosima Lorusso, ai Dirigenti Egidio
Pranzo e Carmine Pisano nonché
ai tecnici comunali dell’ufficio Risanamento Città Vecchia che si sono
adoperati per risolvere le problematiche relative alle condizioni, purtroppo
non ideali, in cui versa il nostro centro storico.
In
particolare il mio grazie va all’Architetto
Mino Netti, eccellente professionista e uomo del fare, non del rinviare.
Grazie
ai Presidenti Dr. Walter Poggi e Dott.sa Rosa Di Benedetto ed ai
Dirigenti dell’AMAT e dell’AMIU per la concreta collaborazione, nonché al
Comandante dei Vigili del Fuoco dott.
Francesco Notaro e della Guardia Forestale dott. Giovanni Verdiglione.
Un
grazie particolare e colmo di gratitudine al Comandante della Polizia Locale Michele Matichecchia che ha, con molta
pazienza e concreta operatività, superato ogni ostacolo.
La
gratitudine va estesa a tutti gli appartenenti al Corpo, con una speciale
menzione al Capitano Raffaele Maragno
che ha seguito dall’inizio l’organizzazione del piano di sicurezza per lo
svolgimento della processione.
Grazie a
tutte queste persone e molte altre che nell’ombra, con uno sforzo sovrumano e
con un lavoro di preparazione capillare e meticoloso, hanno permesso ed hanno
fatto sì che un evento così importante e che presentava molte incognite, come
l’imponente Processione dei Misteri in città vecchia, avvenisse senza il minimo
inconveniente e senza che l’ordine e la sicurezza pubblica nonché l’incolumità
dei fedeli, dei partecipanti tutti e dei simulacri, venissero mai messe in
pericolo.
Dietro
tutto ciò vi è stato un lavoro certosino, una preparazione iniziata molti mesi
fa che ha dato i suoi frutti e per la quale io personalmente e
l’Arciconfraternita tutta saremo sempre grati alle persone che ho elencato e ad
ogni singolo appartenente alle Forze dell’Ordine e alle unità di soccorso
impegnati durante il Venerdì e il Sabato Santo.
Un
ringraziamento va alla cittadinanza
di Taranto che, con una partecipazione di fede fuori dal comune, ha riempito le
strade del Borgo Antico stringendosi attorno ai suoi Perdoni, alle sue Statue,
ai suoi Simboli, in un abbraccio storico, straordinario come straordinaria era
la Processione dei Misteri. Così come non potremo mai dimenticare le
cinquantamila presenze in Via Garibaldi che, “avvolgendo” con la loro fede il
Corteo Professionale, hanno scortato i Confratelli sino alla scalinata della
Via Nuova con una compostezza e con un calore senza precedenti. Il tutto nella
piena condivisione della meravigliosa gente della città vecchia che ha accolto
la processione con una compostezza e una disponibilità che resteranno per
sempre nei nostri cuori.
E poi,
lasciatemelo dire, il grazie più grande va ai
“miei” Confratelli, ai partecipanti attivi e a quelli che sono stati a loro
vicini per tutta la durata della Processione, orbene tutti loro,
indistintamente uno per uno, dopo 250 anni, hanno rinnovato quel patto ideale
con la famiglia Calò, dimostrando per le
strade della nostra città, qualora ce ne fosse bisogno, tutto il loro decoro,
la loro dignità, il loro contegno nello svolgere quello che, sicuramente, sarà
ricordato come l’evento degli eventi nella storia della nostra
Arciconfraternita.
I confratelli
sono stati il “trait d’union” ideale tra l’organizzazione meticolosa della
Processione e la marea di fedeli accorsa ad ammirarla, dando prova, come
sempre, di meritare tutti quegli occhi estasiati e in preghiera che hanno
affollato le vie della nostra città.
Una
Processione unica, per spazi e situazioni addirittura sconosciuta alle
generazioni di confratelli che oggi partecipano ai Riti, eppure svolta,
soprattutto dai più giovani, con una compostezza quasi maggiore del solito, con
la consapevolezza che quello che si stava facendo era “la storia” della
Confraternita e la storia va sempre onorata.
Ricorderò
uno per uno i volti dei giovani portatori, dei più anziani, degli storici
confratelli, il loro stupore nell’attraversare le strade che furono
attraversate dai loro predecessori, che
furono solcate dalle “nazzicate” dei nostri avi, l’imponenza del Duomo che ha
accolto i nostri Simboli, un ritorno a casa che è stato antico e nuovo nello
stesso tempo e che ci ha “rigenerati” in vista dei prossimi duecentocinquanta
anni, come felicemente ebbe a suggerirci il nostro Padre Spirituale Mons. Marco Gerardo quando si iniziò a parlare
della Processione nel borgo antico.
E come
non ringraziare immensamente il nostro Arcivescovo
Mons. Filippo Santoro, Egli ha permesso tutto questo, ci ha concesso questa
Processione meravigliosa e straordinaria, da buon padre ci ha accolto nella Sua
casa, mettendo a disposizione l’Episcopio; felice, Lui per primo, ha voluto
questo evento da noi promosso per valorizzare quella parte sfortunata della
nostra città che tanto è martoriata e che tanto merita una rivalutazione
storica, senz’altro, ma che permetta a questa parte così bella della nostra
Taranto di poter vivere e di poter essere vissuta non solo due giorni all’anno ma
sempre.
Chiudo
queste mie riflessioni, riprendendo proprio le parole dell’Arcivescovo,
facendole mie, sperando che questa sinergia tra le forze messe in campo per
l’organizzazione della Processione in città vecchia possa essere sprone ed
esempio per tutte quelle Autorità ed Istituzioni che hanno il diritto/dovere di
non arrendersi, che hanno le risorse per sperare e far sperare in un futuro
radioso non solo del Borgo Antico di Taranto ma di tutta la città, perché
abbiamo dimostrato che insieme, con una comunione di intenti, con gli stessi
obiettivi tutto si può fare e in tutto si può riuscire.
Il Priore
Cav.
Antonello Papalia