mercoledì 1 aprile 2015

Luciachiara Palumbo

"Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima".

Siamo giunti al termine di questo nostro bellissimo percorso, fatto di emozioni, di descrizioni, di storia. Alle porte dei nostri cuori bussano la commozione, l'ansia e il dolore. E' ora di aprire loro e non fare più aspettare ma prima, prima di catapultarci nella frenesia di quei giorni, prima di abbracciare la croce di Cristo, la nostra stella e guida deve donarci un cuore nuovo da cui sgorga come sangue l'amore infinito verso di Lui. 

In chiusura ma all'origine di tutto compare colei che ho denominato in questo cammino Mamma e non Madre. Ma i tarantini lo sanno che lei non è solo la Madre di Cristo, lei è la nostra tenera e dolce Mamma, instancabile e eternamente accanto ad ogni suo figlio. 

Quel volto livido che non si stanca mai di guardarci, quelle braccia protese in avanti che non mostrano un cuore e un fazzoletto ma ci donano la protezione, il conforto e la condivisione di ogni singolo nostro dolore e quella bocca socchiusa che sussurra parole soavi… Tutto fa di Lei il nostro personaggio preferito tanto che anche coloro che ancora non sono mamme o che purtroppo non lo potranno essere le si stringono intorno, si nascondono sotto il lungo manto nero e adottano la Sua sofferenza come loro.

Attendiamo che l'unico volto femminile faccia la sua comparsa in piazza quando ormai nel buio della sera il colore del suo abito si immerge nel lutto del cielo, nel termine di una giornata, nella morte della vita. La rassegnazione di Maria è l'unica rassegnazione piena di speranza… Immobile ed impaziente aspetta la resurrezione del Figlio e la conversione del cuore di ognuno di noi.

Lei la Mamma di Taranto che sfila tra le via della città tra grida e preghiere stende il suo lungo abito su tutte le abitazioni in quelle notti ed uno ad uno raccoglie gli smarriti, bacia i malati, sorride ai bambini, sorregge gli atei e tutti ci raduna davanti alla bellezza del Vero Uomo che è morto, che è brutalmente morto per lavare il mondo e per donarci la Vera vita. 

Allora non posso che estendere come augurio una delle frasi più belle che nei miei diciassette anni abbia ricevuto. L'anno scorso una persona a me cara prima che entrassi in processione mi disse "Buonanotte con la Mamma".

 Non ci furono e non ci sono parole più belle per incominciare così un lungo, doloroso e faticoso cammino in cui il nostro compito è quello di portare nelle case e nei cuori di chi assiste la vera gioia cristiana che nasce dall'amore senza confini di un Uomo che offre la sua vita e dallo strazio della Madre.

 A tutti i miei confratelli auguro una meravigliosa notte accanto a Mamma per contemplare quel corpo bello dilaniato dai nostri peccati…