venerdì 7 marzo 2014

Luca Tegas

Quando si parla di Mercoledì delle Ceneri, si fa riferimento al mercoledì che precede la prima domenica di Quaresima e che sancisce l’inizio stesso della Quaresima. Le Ceneri sono il vero primo momento liturgico del cammino penitenziale che culminerà con la Pasqua di Resurrezione.

Il significato storico e simbolico dell’utilizzo delle ceneri in questo rito è evidenziato dalla Bibbia. I passi più rilevanti sono quelli che evidenziano la condizione precaria e fragile dell’uomo sulla terra simboleggiata proprio dalle ceneri. Un esempio è dato da Abramo, nel libro della Genesi, che rivolgendosi a Dio dice: “Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere…”. Ma non solo, le ceneri simboleggiano anche la volontà di colui che si pente dei propri peccati e decide di intraprendere un nuovo cammino di fede verso il Signore. Anche in questo caso i riferimenti biblici permettono di intrepretare al meglio la simbologia, infatti nel Libro di Giona è particolarmente noto l’episodio della conversione della città assira di Ninvie. Ninvie era identificata come una città particolarmente sanguinaria e violenta. Una città che malgrado la sua apparente invincibilità, non si sarebbe sottratta al giudizio divino che, secondo le profezie, sarebbe stato particolarmente severo. Quando Giona rende pubblica la profezia, l’intero popolo decide di convertirsi e pentirsi: "I cittadini di Ninive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, dal più grande al più piccolo. Giunta la notizia fino al re di Ninive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere".


Da un lato dunque la cenere evidenzia la condizione precaria della vita terrena, dall’altra simboleggia in maniera eloquente la volontà del cristiano di pentirsi e avviarsi ad un rinnovato cammino di fede.

La semplice ma coinvolgente liturgia del mercoledì delle ceneri conserva questo duplice significato che è esplicitato nelle formule di imposizione: "Ricordati che sei polvere, e in polvere ritornerai" e "Convertitevi, e credete al Vangelo".

Anche se nella nostra confraternita e nella nostra chiesa l’aria di Quaresima ha iniziato a diffondersi nell’aria con le Solenni Quarant’ore, è la sera di mercoledì 5 marzo che è ufficialmente iniziato il cammino verso la Santa Pasqua.

La celebrazione del mercoledì delle ceneri è iniziata poco più tardi delle 18:30 presso l’Istituto Maria Immacolata, da dove Mons. Marco Gerardo ha guidato la processione dei fedeli verso la chiesa del Carmine. In chiesa, ad attendere il corteo di fedeli, il Vicario Generale del Vescovo Don Alessandro Greco, che ha onorato l’intera comunità della sua presenza.

La celebrazione eucaristica è interamente incentrata sul pentimento e sulla riconciliazione con il Padre.

La Prima Lettura, (Gl 2,12-18) tratta dal libro del profeta Gioele, ci esorta ad un pentimento intimo e vero: “Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore, vostro Dio,…”.

Nella Seconda Lettura (2 Cor 5,20-6,2) San Paolo apostolo, rivolgendosi ai Corinzi, gli (e ci) esorta alla riconciliazione con Dio e a non accogliere invano la grazia di Dio: “Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!”.

Ma è nel Vangelo di Matteo (Mt 6,1-6.16-18) che l’esortazione al cammino quaresimale è vivo e forte. Ed è su questa esortazione che Don Alessandro Greco ha caratterizzato la sua omelia. “Nella quaresima prendiamo in mano la nostra vita cristiana”, sottolinea, “è in questo tempo che possiamo sconfiggere le debolezze quotidiane che ci allontanano dal Signore”.

È nostro dovere condurre una Quaresima accompagnata e intrisa dei valori della carità, della penitenza e del digiuno, dando vita ad una conversione, non intesa come conversione da una religione ad un’altra, ma all’interno della nostra vita cristiana, migliorando la qualità della stessa. La conversione va ricercata nella preghiera, nella penitenza, nel digiuno. Ma mai ostentando questo cammino. La penitenza deve essere silenziosa ed intima, tale da essere nota solo al Padre. Gesù ricorda ai suoi discepoli “State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli…”.


Al termine dell’omelia sono state benedette le ceneri, per poi essere cosparse sul capo di tutti i fedeli.

Da questo momento e per tutto il periodo quaresimale, ognuno di noi ha un impegno forte nei confronti del Padre e della propria vita cristiana. L’attesa è terminata e ci apprestiamo a vivere questo tempo a noi caro. Un tempo in cui la preghiera e la penitenza devono rivestire un ruolo importante nelle nostre giornate. Quella stessa preghiera e penitenza che durante la Settimana Santa praticheremo anonimamente e silenziosamente, nascosti dietro ad un cappuccio e ad una mozzetta.



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