martedì 4 marzo 2014



Antonino Russo

L’attesa è terminata. 

Stiamo per indossare l’Abito di Rito: tra qualche minuto inizierà la processione all’esterno della Chiesa del Carmine per la solenne cerimonia di apertura delle Quarantore.

I fedeli partecipano numerosi ad un evento speciale perché non solo è l'inizio del Giubileo Straordinario concesso da Papa Francesco in occasione dei 250 anni della donazione delle statue di Gesù Morto e dell’Addolorata da parte della famiglia Calò, ma anche per ricevere la prima Benedizione Apostolica delle tre che il Santo Padre ha dato facoltà a S.E. Mons. Arcivescovo di impartire ai fedeli.

La Celebrazione infatti sarà presieduta proprio da S.E. Mons. Filippo Santoro. E’ tutto pronto, siamo in processione e muoveremo da Piazza Carmine verso la nostra Chiesa. 

Dopo la lettura da parte del nostro Padre Spirituale dell’atto con il quale la Santa Sede proclama l’Anno Giubilare, S.E. Mons. Arcivescovo bussa alla Porta con il Pastorale: è un déjà vu ma, pur non essendo ancora il tempo del Troccolante è comunque il tempo di “aprire, anzi di spalancare le porte a Cristo!” citando l’amato Papa Giovanni Paolo II.

Sì dà così inizio alla Celebrazione della Santa Messa che dà il via ad un Anno Giubilare, dal 2 Marzo 2014 al 5 Aprile 2015, periodo in cui sarà possibile ricevere il dono dell’Indulgenza Plenaria.

Lateralmente al presbiterio, ad evidenziare l’Anno Giubilare, campeggiano due stendardi sviluppati in verticale con lo stemma Papale seguito dallo stemma dell’Arciconfraternita e dallo stemma della donazione dei Calò composto da una mano che sorregge, nell’atto del donare, un cuore coronato di spine al cui interno si scorge l’emblema della nostra Confraternita.

Inizia la S. Messa. Le Letture sono legate da un forte filo conduttore: l’Amore del Padre verso tutti noi, suoi figli. 

Isaia 49, 14-15 “Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se costoro si dimenticassero io invece non ti dimenticherò mai.” 

Il Salmo 61 ricorda: “Confida in lui, o popolo, in ogni tempo; davanti a lui aprite il vostro cuore”

La Seconda Lettura è tratta dalla Prima lettera di San Paolo Apostolo ai Corinti (1Cor 4,1-5).

Il Vangelo odierno Mt 6,24-34 è più che mai attuale e ci riporta a quanto detto nell’Angelus odierno da Papa Francesco: non preoccuparsi dei beni materiali ma aprirsi alla condivisione con il nostro prossimo.

Proprio sul tema dell’apertura ritorna S.E. Mons. Arcivescovo durate l’omelia: parla della Chiesa che deve aprirsi al popolo Santo di Dio e non rimanere chiusa in se stessa. Evidenzia che la Chiesa deve avere “le suole delle scarpe consumate” per portare Cristo in mezzo alla gente così come da 250 fa la nostra Con fraternita portando in processione i simboli della Passione e Morte di nostro Signore per celebrarne gloriosamente la Resurrezione.

Prima della Benedizione, è il Priore a prendere la parola per un emozionato saluto e sentito ringraziamento a tutti i presenti.

Siamo al termine della Celebrazione: dopo la Benedizione il SS. Sacramento viene portato in processione da via Giovinazzi all’ingresso principale della Chiesa passando per via D’Aquino, nel cuore della nostra Taranto.

Si svuotano pian piano i banchi ma il primo gruppo di Confratelli è lì ad adorare il SS. Sacramento dando il via ad un alternarsi che durerà 40 ore, tempo di pienezza e di Grazia, di riflessione, preghiera e raccoglimento per prepararsi alla Quaresima.

Gesù nel Getsemani dirà ai suoi: “Così non siete stati capaci di vegliare un'ora sola con me?”. Mi piace pensare a queste Quarantore come un momento di “riscatto” della nostra fede a fronte dei tanti momenti di stanchezza del nostro cammino Spirituale.

Tuttavia, ancora una volta, non siamo tanto noi a donare il nostro tempo quanto Cristo a donarci, nel silenzio, la Sua presenza.