Quando
guardiamo alla Passione di Cristo, protagonista indiscusso è certamente il
nostro Gesù. Ripercorriamo passo dopo passo, tappa dopo tappa il suo cammino
che conduce inesorabilmente alla morte. Non sempre però ci soffermiamo il
dovuto in quel punto di infinita dolcezza e di immenso dolore dato
dall'incontro di Maria con il Figlio. Il personaggio della Mamma rischia di
diventare pari a quello della Veronica, delle pie donne, del Cireneo e quasi
assume dimensione di sfondo della storia. E' forse il suo atteggiamento di
silenzio, il suo quasi mettersi da parte in un progetto molto più grande di
lei, che l'ha caratterizzata sin dalla nascita di quel bimbo, non solo figlio di
Dio ma anche suo, che ci trae nell'errore di non dedicarle le meritate parole
riguardo a questa vicenda.
Nella via Crucis di padre Serafino Marinosci, che
eseguiamo nella Chiesa del Carmine durante le cinque domeniche di Quaresima,
Maria più volte irrompe nella narrazione con le sue lacrime silenti.
"Sento l'amaro pianto della dolente Madre, che gira tra le squadre in
traccia del suo Ben".
In lontananza
si ode l'angoscia, l'ansia di una donna in cerca del suo Amore. La ricerca del
proprio figlio ha già contraddistinto Maria quando il piccolo Gesù era rimasto
nel tempio a predicare. Sono passati anni, la giovane mamma, che correva con lo
sposo spaventata ma cosciente che non era giunto il momento, ora è a conoscenza
che pochi istanti la separano da quel crudele quanto necessario distacco.
Nella
confusione della gente che accorre e guarda si solleva un grido disperato:
"Madre, addio". Due parole, piccole ma cariche di significato
trafiggono il cuore della donna, la cui bellezza sfiorisce e quasi priva di anima
diventa una statua di pietra."Più fier del dolor mio, il tuo mi passa il
sen". Forse non vi è una frase migliore di questa per mostrare l'umanità
di Maria. Sembra proprio di vedere le nostre mamme che trascorrono intere notti
a vegliare su di noi, quando siamo malati. Si ammalano con noi eppure sono
instancabili. Proprio perchè l'amore non può misurarsi, l'amore è per sempre.
"Veder l'orrenda morte del mio
Signor non puote". La morte di Cristo spezza il cuore della madre ed ella
viene vinta dalla sofferenza. "Tolto di croce il figlio, l'avide braccia
stende. L'afflitta madre prende nel grembo il suo morto Ben". Ritorna agli
occhi il Bimbo Gesù appena nato, infreddolito, stretto nella braccia della
mamma che lo riscaldava col suo sorriso: "Bacia quel freddo volto e se lo
stringe al sen". Ed ecco che " Muta, trafitta,immobile, Madre dolente
stai. E dal diletto esanime gli occhi staccar non sai". Quasi il suo
sguardo consuma il suo piccolo grande uomo che davanti a lei non le può
parlare.
Ma Maria,
madre del silenzio, vinta dal dolore ne esce vincitrice.
Ha abbracciato un
nuovo figlio: L'UMANITA'.