martedì 17 novembre 2015

Claudio Capraro 

Apri la busta e l’immagine che ti si presenta è di quelle che resteranno nella storia. La folla assiepata copre la figura del Gesù, ma resta visibile l’angelo che porge l’amaro calice. Le ringhiere del ponte girevole, i lampioni, la luce fredda dell’alba del sabato Santo. Torni indietro di qualche mese appena, anche se ti sembra che sia passato tanto tempo.

Poi apri il pieghevole. Quello che troverai all’interno non è una sorpresa, anzi, ma non vuoi leggerlo in fretta. Aspetti di poterti mettere comodo per farlo con calma; dapprima la lettera con la quale viene annunciato l’inizio del nuovo anno sociale e poi una volta fatti tuoi alcuni punti fondamentali della stessa, passi al calendario, in fine carta patinata la cui lettura susciterà una varietà di emozioni facendoti andare avanti nel tempo e nello stesso momento anche indietro rievocando alla mente ricordi legati a quei particolari eventi.

E quindi con calma cominci dalla processione del quadro della Madonna di Pompei, apertura ottobrina del calendario e via via fino alla festa della Titolare nove mesi dopo. Ed in mezzo una serie di eventi, processioni, incontri, momenti di preghiera, assemblee, dal Natale passando per la Pasqua sino appunto alla prossima estate.

Ognuno degli eventi riportati nel calendario, richiede un soffermarsi per poter riflettere su quanto grande e importante sia la vita di confraternita, sul desiderio di partecipare a ciascun avvenimento, sul volersi appuntare se non proprio sull’agenda personale, almeno mentalmente alcune date.

La messa sociale, la preghiera a Gesù morto del giovedì, la catechesi. Le due assemblee ordinarie; la prima a novembre per incontrarsi, approvare il bilancio preventivo e… diciamolo pure per fiutare che aria tira, la squadra è per buona parte fatta, bisogna capire chi saranno gli avversari. La seconda assemblea ordinaria a febbraio, quando saremo già in piena Quaresima e ormai bisognerà tirare le somme in maniera definitiva in vista della terza assemblea, quella straordinaria, quella più attesa, quella della domenica delle Palme.

Passati i defunti ricordati nel corso delle messe celebrate nelle due cappelle gentilizie, sarà il momento delle processioni natalizie, accompagnati dalle pastorali, l’otto dicembre per la Vergine Immacolata, compatrona di Taranto, quella di Gesù bambino il sei gennaio, al termine della quale in molte case si potrà ascoltare il crepitare di qualche troccola o le note di qualche marcia funebre. E poi in primavera, trascorsa Pasqua, il patrono San Cataldo, il Corpus Domini.

Le Quarantore, le Via Crucis, le sacre Ceneri, le predicazioni Quaresimali, la liturgia stazionale oltre tutti gli appuntamenti della settimana Maggiore, saranno poi quegli appuntamenti la cui sola lettura scalderà il cuore di tutti noi, che batterà più forte quando gli occhi si poseranno sugli appuntamenti del triduo per concludersi poi con la veglia della notte di Pasqua.

E di lì il passo fino a luglio, alla novena e poi alla processione della nostra amata Titolare, della nostra Mamma del Carmine, sarà breve.

Chiuso il pieghevole, resteremo assorti, sognanti, fino a che non saremo ridestati dai rumori familiari, dal procedere delle nostre giornate, dalla vita quotidiana.