giovedì 5 febbraio 2015

Umberto de Angelis 

I Membri della Confraternita che gli aspiranti e i novizi imparano a conoscere e riconoscere per primi quando frequentano confraternita, nel percorso di formazione per essere ammessi e quando vivono i loro primi anni di appartenenza al Sodalizio, sono sicuramente il Segretario, il Priore, l’Economo, i Cerimonieri e i Maestri dei Novizi e la Maestra delle Novizie. Questi confratelli e consorelle ricoprono gli incarichi di Officiali della Confraternita, previsti nello statuto delle Confraternite.

I Maestri sono confratelli e consorelle con cui durante la fase di preparazione e nei primi anni dopo l’aggregazione (noviziato) si costruiscono, attraverso i frequenti incontri, quei rapporti di stima, di fiducia e anche di amicizia, che come è successo per me poi durano nel tempo, mantenendo vivo il ricordo anche dopo molti anni di vita di Confraternita.


I Maestri sono i primi collaboratori del Padre Spirituale nella formazione religiosa e liturgica dei confratelli e delle consorelle. Il loro compito rivolto agli aspiranti è quello sviluppare l’amore dei ragazzi e delle ragazze alla Confraternita e al culto verso la Titolare, partecipare agli incontri formativi, favorirne la crescita spirituale. Al termine del percorso formativo i Maestri fanno conoscere al Padre spirituale e al Consiglio il parere, secondo coscienza, per la professione (aggregazione) di ciascuno dei candidati.

Il compito nei confronti dei novizi è quello di far crescere la devozione verso la Titolare spronandoli alla preghiera personale e comunitaria, ad una vita spirituale intensa, mediante la frequente partecipazione ai sacramenti dell’Eucarestia e della Riconciliazione, specialmente nei giorni festivi; esortare i novizi a frequentare con costanza gli incontri formativi e a partecipare alle processioni ricordando gli obblighi previsti dal regolamento per tutto il periodo del noviziato e, aggiungo io, motivandoli alla partecipazione come momento di crescita spirituale personale e comunitaria.

Quando nel 1975 ho iniziato il mio percorso di aspirante e poi come novizio sono entrato a far parte della Confraternita, il priore era l’avv. Solito, per chi non lo avesse conosciuto consiglio di leggere l’ottimo articolo di Nazzecànne di Antonello Battista del 15/01/2015; il Segretario era il cav. Francesco (don Ciccio) Mignogna; l’Economo era Franco Pizzolla; il Maestro dei Novizi era Nicola De Giorgio.

In quegli anni il corso per gli aspiranti era condensato in alcuni incontri prima della aggregazione e, per i novizi, in qualche incontro prima della Settimana Santa.

Il sig. De Giorgio era persona minuta, distinta, sempre elegante, rispettoso di tutti e rispettato da tutti in Confraternita. Con noi giovani ci sapeva fare, non si sentiva investito del ruolo, ma agiva il suo ruolo interessandoci e rispondendo alle nostre domande a alle nostre richieste. Per lui era importante che noi riuscissimo ad avere quelle conoscenze di base che ci permettessero di essere sufficientemente autonomi nello svolgere le processioni e i compiti che ci sarebbero stati richiesti. Ci stimolava alla partecipazione a tutti gli appuntamenti di crescita spirituale organizzati nella Confraternita.
Il Maestro dei Novizi Nicola De Giorgio
Collezione Privata Giacinto Laganà 

Dedicava molto tempo nella spiegazione delle fasi per indossare l’abito di Rito, dovevamo arrivare a “saperci vestire da soli” per “poter aiutare gli altri” se ne avessero avuto bisogno. Quei gesti, quegli insegnamenti sono sempre limpidi nella mia memoria come: “arricciate bene il camice dietro, fino a quando nella parte anteriore è dritto, senza pieghe” oppure “regolate la lunghezza di nastri del cappello perché (nel pellegrinaggio) dovete metterlo e toglierlo da soli. Per regolarlo mettetelo in testa e poi allacciatelo alla cintura” e ancora spiegando le fasi del pellegrinaggio, nel cambio di coppia di fronte all’altare di Gesù Eucarestia: “sincronizzate i movimenti, aspettate che il compagno sia pronto, concentratevi sui gesti che state facendo e sul significato che questi rappresentano”; “Ricordatevi che non sarete in pellegrinaggio o in processione per farvi vedere, ma sarete riconosciuti come confratelli del Carmine, quell’abito che indossate ci rappresenta da secoli e voi nella partecipazione rappresentate il Decoro, la Devozione e la Fede della nostra Confraternita”. “Esercitate la preghiera del Rosario nel vostro pellegrinaggio alternandovi nella recitazione, renderà meno faticoso il cammino”.

E ora che anche io sono stato chiamato al servizio degli aspiranti e dei novizi come Maestro, nel gruppo dei Maestri, ringrazio Nicola De Giorgio, sperando che quanto riuscirò a trasmettere, con l’aiuto degli altri Maestri più esperti, possa essere accolto dai nostri giovani come tesoro da ricevere e tramandare a chi anche nei prossimi anni crescerà nel desiderio di appartenere e vivere la nostra Confraternita.

Un ringraziamento a Giacinto Laganà, mio compagno di aggregazione, di pellegrinaggio e di processione, per avermi fornito una sua foto con il Maestro Nicola De Giorgio e ricordato con me alcuni momenti dei nostri incontri di formazione.