I Membri della Confraternita che gli aspiranti e i novizi imparano a conoscere e riconoscere per primi quando frequentano confraternita, nel percorso di formazione per essere ammessi e quando vivono i loro primi anni di appartenenza al Sodalizio, sono sicuramente il Segretario, il Priore, l’Economo, i Cerimonieri e i Maestri dei Novizi e la Maestra delle Novizie. Questi confratelli e consorelle ricoprono gli incarichi di Officiali della Confraternita, previsti nello statuto delle Confraternite.
I Maestri sono confratelli e consorelle con cui durante la fase di preparazione e nei primi anni dopo l’aggregazione (noviziato) si costruiscono, attraverso i frequenti incontri, quei rapporti di stima, di fiducia e anche di amicizia, che come è successo per me poi durano nel tempo, mantenendo vivo il ricordo anche dopo molti anni di vita di Confraternita.
I Maestri sono i primi collaboratori del Padre Spirituale nella formazione religiosa e liturgica dei confratelli e delle consorelle. Il loro compito rivolto agli aspiranti è quello sviluppare l’amore dei ragazzi e delle ragazze alla Confraternita e al culto verso la Titolare, partecipare agli incontri formativi, favorirne la crescita spirituale. Al termine del percorso formativo i Maestri fanno conoscere al Padre spirituale e al Consiglio il parere, secondo coscienza, per la professione (aggregazione) di ciascuno dei candidati.
Il compito nei confronti dei novizi è quello di far crescere la devozione verso la Titolare spronandoli alla preghiera personale e comunitaria, ad una vita spirituale intensa, mediante la frequente partecipazione ai sacramenti dell’Eucarestia e della Riconciliazione, specialmente nei giorni festivi; esortare i novizi a frequentare con costanza gli incontri formativi e a partecipare alle processioni ricordando gli obblighi previsti dal regolamento per tutto il periodo del noviziato e, aggiungo io, motivandoli alla partecipazione come momento di crescita spirituale personale e comunitaria.
Quando nel 1975 ho iniziato il mio percorso di aspirante e poi come novizio sono entrato a far parte della Confraternita, il priore era l’avv. Solito, per chi non lo avesse conosciuto consiglio di leggere l’ottimo articolo di Nazzecànne di Antonello Battista del 15/01/2015; il Segretario era il cav. Francesco (don Ciccio) Mignogna; l’Economo era Franco Pizzolla; il Maestro dei Novizi era Nicola De Giorgio.
In quegli anni il corso per gli aspiranti era condensato in alcuni incontri prima della aggregazione e, per i novizi, in qualche incontro prima della Settimana Santa.
Il sig. De Giorgio era persona minuta, distinta, sempre elegante, rispettoso di tutti e rispettato da tutti in Confraternita. Con noi giovani ci sapeva fare, non si sentiva investito del ruolo, ma agiva il suo ruolo interessandoci e rispondendo alle nostre domande a alle nostre richieste. Per lui era importante che noi riuscissimo ad avere quelle conoscenze di base che ci permettessero di essere sufficientemente autonomi nello svolgere le processioni e i compiti che ci sarebbero stati richiesti. Ci stimolava alla partecipazione a tutti gli appuntamenti di crescita spirituale organizzati nella Confraternita.
Il Maestro dei Novizi Nicola De Giorgio Collezione Privata Giacinto Laganà |
Dedicava molto tempo nella spiegazione delle fasi per indossare l’abito di Rito, dovevamo arrivare a “saperci vestire da soli” per “poter aiutare gli altri” se ne avessero avuto bisogno. Quei gesti, quegli insegnamenti sono sempre limpidi nella mia memoria come: “arricciate bene il camice dietro, fino a quando nella parte anteriore è dritto, senza pieghe” oppure “regolate la lunghezza di nastri del cappello perché (nel pellegrinaggio) dovete metterlo e toglierlo da soli. Per regolarlo mettetelo in testa e poi allacciatelo alla cintura” e ancora spiegando le fasi del pellegrinaggio, nel cambio di coppia di fronte all’altare di Gesù Eucarestia: “sincronizzate i movimenti, aspettate che il compagno sia pronto, concentratevi sui gesti che state facendo e sul significato che questi rappresentano”; “Ricordatevi che non sarete in pellegrinaggio o in processione per farvi vedere, ma sarete riconosciuti come confratelli del Carmine, quell’abito che indossate ci rappresenta da secoli e voi nella partecipazione rappresentate il Decoro, la Devozione e la Fede della nostra Confraternita”. “Esercitate la preghiera del Rosario nel vostro pellegrinaggio alternandovi nella recitazione, renderà meno faticoso il cammino”.
E ora che anche io sono stato chiamato al servizio degli aspiranti e dei novizi come Maestro, nel gruppo dei Maestri, ringrazio Nicola De Giorgio, sperando che quanto riuscirò a trasmettere, con l’aiuto degli altri Maestri più esperti, possa essere accolto dai nostri giovani come tesoro da ricevere e tramandare a chi anche nei prossimi anni crescerà nel desiderio di appartenere e vivere la nostra Confraternita.
Un ringraziamento a Giacinto Laganà, mio compagno di aggregazione, di pellegrinaggio e di processione, per avermi fornito una sua foto con il Maestro Nicola De Giorgio e ricordato con me alcuni momenti dei nostri incontri di formazione.
E ora che anche io sono stato chiamato al servizio degli aspiranti e dei novizi come Maestro, nel gruppo dei Maestri, ringrazio Nicola De Giorgio, sperando che quanto riuscirò a trasmettere, con l’aiuto degli altri Maestri più esperti, possa essere accolto dai nostri giovani come tesoro da ricevere e tramandare a chi anche nei prossimi anni crescerà nel desiderio di appartenere e vivere la nostra Confraternita.
Un ringraziamento a Giacinto Laganà, mio compagno di aggregazione, di pellegrinaggio e di processione, per avermi fornito una sua foto con il Maestro Nicola De Giorgio e ricordato con me alcuni momenti dei nostri incontri di formazione.