Nella giornata odierna, 27 febbraio, si ricorda San Gabriele dell’Addolorata, copatrono dell’Azione Cattolica e patrono della regione Abruzzo.
Il santo è oggi molto amato ed apprezzato tanto da rendere il luogo della sepoltura, nel Santuario di Isola, meta di pellegrinaggio per centinaia di migliaia di giovani. Ogni anno, a cento giorni dall’esame di maturità, migliaia di studenti da tutta Italia partecipano alla messa e pregano per il buon esito del proprio esame.
San Gabriele nacque ad Assisi nel marzo del 1838 con il nome di Francesco Possenti, undicesimo di tredici figli. Il padre era un personaggio importante e facoltoso che ebbe sempre a cuore l’educazione civile e religiosa dei propri figli.
La famiglia fu però ben presto colpita da un duro lutto: la morte della mamma Agnese a soli 38 anni. Francesco, che all’epoca aveva solo 4 anni, iniziò ad associare la figura materna a quella della Madonna. Quando recitava il rosario insieme al padre, il suo pensiero era rivolto alle sue due mamme e il piccolo iniziò a sviluppare una grande e tenera devozione verso la Vergine Maria.
Francesco crebbe con un carattere esuberante, molto socievole ed attento al proprio look. Recitò in qualche accademia e con buoni risultati, ma non disdegnava le letture di romanzi e la buona musica. Il tutto lo disegnava come un ragazzo destinato a grandi cose nella società dell’epoca, ma due eventi cambiarono la sua vita. A scuotere profondamente le sue convinzioni fu inizialmente la perdita, oltre che di due fratelli, della sorella maggiore Maria Luisa a cui era fortemente legato. Francesco iniziò a meditare l’abbandono della vita di società per dedicarsi a quella religiosa.
Ma è qualcosa di ancor più diretto a sconvolgergli la vita: il 22 agosto del 1856 a Spoleto, nell’ultimo giorno dell’ottava dell’Assunzione, si celebrava una grande processione. Quando Francesco incrociò lo sguardo della Madonna senti un fuoco dolcissimo divampare dentro e udì distintamente una voce: “Francesco che stai a fare nel mondo? Segui la tua vocazione”.
Francesco Possenti decise allora di entrare nel noviziato dei Passionisti, a Loreto, contro il parere del padre e di prendere il nome di Gabriele di Maria Addolorata. La vita religiosa non lo spaventò e si adattò ben presto ai ritmi e alle regole della Congregazione. Ma ben presto la sua salute iniziò a deteriorarsi, anche per via delle pesanti mortificazioni che lo stesso decise di infliggersi oltre alla rigida vita della comunità e soli 24 anni la tubercolosi polmonare lo condurrà alla morte.
Il processo di canonizzazione fu rapido per via della devozione che i conterranei avevano nei confronti del giovane e per il bisogno che la Chiesa Cattolica aveva in quel tempo di avere un modello giovanile di santità coraggiosa.
San Gabriele dell’Addolorata è ancor oggi un modello e una guida per molti giovani.