Salvatore Pace
Corriere del Giorno del 20/12/2013
Erano le 10 di mattina del lontano 25 dicembre
1988, mozzetta sulle spalle, giovane novizio, mi avviai verso l'oratorio della
Congrega del Carmine e, preparato l'abito, lo indossai per partecipare ad una
delle mie prime processioni , quella du “Bammine curcat” , Rito antichissimo
che , ignoravo, sarebbe stato per pochissimo ancora, celebrato in quel giorno e
a quell'ora.
Processione antichissima quella du “Bammin curcat“, curcat perchè a differenza di quello “all'ert” del 6 gennaio, anzi, in
precedenza, del 1 gennaio, Nostro Signore è ancora in culla, appena nato e
viene mostrato alla venerazione del popolo come fu mostrato ai pastori e agli
ignari primi fedeli nella grotta a Betlemme.
Molte sono state le vicissitudini e le peripezie
che questa processione ha attraversato nei secoli, in origine il tutto era
organizzato dall'antica Confraternita proprietaria del simulacro, quella della
SS trinità che trovava ospitalità nell'omonima chiesetta, quella che si trovava
all'inizio di via Duomo, per capirci dove ora svettano le due colonne doriche,
chiesa “rottamata” dal desiderio di risanamento che cannibalizzò la città
vecchia a cavallo del ventennio fascista, lì doveva sorgere infatti il nuovo
palazzo delle Poste Italiane che, però , a seguito del rinvenimento dei
manufatti dorici, venne costruito sul Lungomare.
Il corteo si svolgeva, naturalmente, dapprima per
le strade del Borgo Antico ma con l'espandersi del Borgo Umbertino la
Confraternita della SS. Trinità organizzava la processione sino alle strade
della “nuova” Taranto ed anche in maniera molto sfarzosa ed appariscente tanto
che tra il 1924 e il 1928 dopo molti ammonimenti l'Arcivescovo Orazio Mazzella
sospese da ogni organizzazione religiosa il Sodalizio e, addirittura, vietò che
lo stesso organizzasse, a riabilitazione avvenuta, la processione del
Bambinello, tutto questo dopo i fuochi d'artificio e i palloni aerostatici
fatti volare in Piazza Castello al cospetto della statua nonostante fossero
stati più volti banditi dall'autorità ecclesiastica.
Comunque a “scippare” l'organizzazione della
processione ci pensò lo “sfratto” appunto dalla città vecchia che, però, a
causa delle guerre che incendiarono il mondo venne rinviato sino agli anni 60 e
completato nel 1973.
La Statua venne custodita, in un locale nella
chiesa di Santa Lucia dove trovò ospitalità la Congrega stessa dal 1967, anno
dell'unica processione svolta nel rione moderno dove è ubicata la chiesa di
Santa Lucia , appunto, ma non riuscì a radicarsi la tradizione di una
processione così antica in quel territorio e la stessa fu soppressa per molti
anni a venire.
Dal 1976 fu la congrega del Carmine ad organizzare
la processione du “Bammine Curcat”, la Statua, oggi, non è più quella, anzi,
nel corso degli anni sono state utilizzate più statue sino ad arrivare
all'attuale.
Dopo aver organizzato per anni la processione nel
giorno di Natale con l'originario Bambinello della SS Trinità, a causa della
riorganizzazione dell'antico sodalizio voluto dal priore Mazzarano e la
conseguente riappropriazione dei propri materiali d'arredo e dei simulacri, la
Confraternita del Carmine diede inizio alla tradizione di portare in
processione il Bambinello nella culla la sera dell'Epifania con un giro di
piazza simile alla processione del SS Sacramento che si tiene dopo la messa in
Coena Domini del Giovedì Santo.
Da allora, di simulacri, ne sono passati ben 5
sulle spalle delle squadre designate dai Consigli di Amministrazione per
portare il bambinello in processione . Diciamolo francamente la fattura del
simulacro a volte lasciava proprio a desiderare e dunque un sodalizio,
notoriamente perfezionista e maniacalmente preciso su alcuni canoni diciamo di
“bellezza”, basti pensare alle statue del Manzo , non poteva permettersi di far
venerare una Statua che, in un caso , ad esempio faceva sfoggiare a Nostro
Signore un ciuffetto più da rocker che da Salvatore del Mondo.
La svolta nel 2011, la statua di proprietà dell'attuale
Padre Spirituale allora Commissario, Don Marco Gerardo, incontra il favore dei
fedeli e dei confratelli per fattura e lineamenti dolci e aggraziati e, dal
2012 la stessa, per decisione dell'attuale Consiglio di Amministrazione, viene
portata in processione la sera dell'Epifania per le strade del territorio
parrocchiale, decisione naturalmente gradita dai fedeli e che è stata
festeggiata dagli appartenenti al sodalizio sempre orgogliosi di indossare
l'abito di Rito.
Per tradizione le sdanghe della statua sono rette
da novizi, magari aiutati da forcelle d'esperienza, quasi come a voler premiare
giovani confratelli, come “giovane” appunto è Nostro Signore nella prima
processione dell'anno, organizzata dall'Arciconfraternita del Carmine.
In processione ci sono anche lo stendardo e il
Crocifisso della congrega e molti confratelli , anche loro in maggioranza
novizi, che scortano il Bambinello, un complesso bandistico, infine , ritma il
passo del corteo con le tradizionali festanti pastorali.
La processione del Bambinello, come da tradizione,
chiude nel giorno dell'Epifania tutti i festeggiamenti del periodo natalizio;
la Congrega , i solerti collaboratori, il suo Consiglio di Amministrazione,
riposti, come in ogni casa, gli addobbi e i simboli del Natale, dal giorno dopo
saranno impegnati nell'organizzazione scrupolosa dei Riti Pasquali che nei
successivi tre mesi catalizzerà gli sforzi di tutti, a vario titolo, affinché
un altro importante momento confraternale possa essere svolto con Decoro, quel
decoro che da secoli caratterizza l'Arciconfraternita del Carmine.